“Ero in fila al bar e infilai un dito nel naso per metterlo nella tazza di Gabriel”: l’aneddoto di Antonio Cassano, il rapporto mai decollato con il centravanti argentino
Tra Antonio Cassano e Gabriel Omar Batistuta non scorreva buon sangue: quando la BoboTv era ancora un fatto “a quattro”, con Lele Adani, Nicola Ventola, Christian Vieri e proprio il barese al timone del format, gli aneddoti uscivano fuori all’ordine della puntata e non mancò l’occasione in cui l’ex giallorosso ricordava di quella volta che infilò “il dito nel naso per metterlo nella tazza” dell’argentino, in fila con lui al bar per fare colazione. Questo è solo l’exploit di un rapporto mai decollato. In realtà, la prima vera volta in cui il barese parlò dell’episodio fu nell’autobiografia pubblicata nel 2010, “Dico tutto”.
“In quella squadra della Roma c’erano un paio di calciatori che detestavo. Uno è alto, piuttosto bello, attaccante, argentino, con i capelli lunghi. Vabbè, avete capito che Batistuta proprio non mi piaceva perché aveva sempre la puzza sotto il naso. Era argentino sì, ma dei Parioli. Non me ne fregava niente di lui. Aveva tantissimi difetti. Tirchio, invidioso, criticone. Ti diceva le cose alle spalle, e davanti ti sorrideva. Io dei tipi come lui me ne sbatto. Io ho sempre salutato tutti alla stessa maniera, nel Bari come a Trigoria, dal presidente ai camerieri. I tipi snob non li reggo. Così gli faccio capire da subito che non mi interessa avere un rapporto con lui, e lui ricambia con freddezza”.
Queste parole risalgono al 2010: il focoso ex calciatore non si tenne niente dentro e rivelò l’aneddoto del “dito nel naso”. Erano a Trigoria, dove si svolgono gli allenamenti dell’As Roma, ed erano tutti in fila al bar. Improvvisamente arrivò Batistuta, “e mi supera”. Entrambi dovevano prendere “il latte macchiato”. Quindi l’aneddoto:
“Allora io mi metto un dito nel naso e glielo giro nel latte, come se il dito fosse un cucchiaino. “Che fai?” mi dice. “O lo bevi tu o lo bevo io”, rispondo. Lui fa il fenomeno: “Adesso te lo bevi tu”. E io: “Certo!”. Sono nettamente più furbo di lui. E l’ho bevuto, tutto d’un fiato”.
Per scherzare, era sempre in prima fila Antonio Cassano. Non si sposava però con Batistuta, una persona dedita al lavoro, molto serio, non amante di scherzi “da caserma”. Al contrario, Antonio è famoso per aver sempre fatto il minimo indispensabile in tutta la sua carriera, in campo soprattutto, che sia stato nel bene o nel male: insomma, i due non potevano assolutamente prendersi. Oltretutto non condivisero neanche lo scudetto vinto dalla Roma, visto che Cassano approdò nella Capitale l’anno successivo. Quindi come finì quella volta al bar?
“Mica l’avevo messo nel naso, avevo fatto solo finta. E comunque era tutta roba mia. Buonissimo. Ricetta speciale, ingrediente segreto. Lui non l’ha presa bene. Del resto l’ironia non è una qualità che abbiamo in molti. Ma io mi vendicavo in allenamento. Quando prendevo palla gli dicevo: “Corri, vecchio, vieni a prenderla, vienimi dietro”. Non ce la faceva più”.
Ironizzando sul fatto che il buon argentino era a fine carriera. Nel podcast di Fedez, FantAntonio era tornato sull’aneddoto e sul suo rapporto con Gabriel.
“Batistuta mi stava altamente sulla m*nchia, lui particolarmente perchè quando entrava a Trigoria non pagava i caffè e non salutava nemmeno i camerieri. In quella stagione guadagnava 10 milioni di euro a stagione e diceva di mettere il caffè sul conto della società”.
La risposta di Gabriel

Meno di due anni fa l’argentino ha replicato alle “punzecchiate” di Antonio Cassano. Non ha mai perso il suo stile pacato e calmo fuori dal campo, al contrario di quello che faceva sul rettangolo da gioco. Ancora oggi è ricordato come “IL” centravanti puro, quello di razza, vecchia scuola. Come forse non ce ne sono mai più stati a quel livello. Si è speso tanto per il calcio, ha lottato contro il calvario dei continui infortuni a ginocchia e legamenti. Fu costretto a stare su sedia a rotelle, tanto si era dedicato al lavoro: quel dolore gli fece pensare anche ad una drastica soluzione nell’amputazione degli arti inferiori. In un’intervista a La Nazione, l’ex campione d’Italia in maglia giallorossa ha detto:
“Essere considerato antipatico da Cassano mi sembra un bel complimento. Racconto una cosa: appena arrivato a Roma l’ho visto spaesato, non riusciva a ambientarsi, ho parlato con mia moglie, l’abbiamo portato a casa nostra e adesso sentire che parla così mi dispiace proprio. Mi fa tenerezza. Non ha approfittato della possibilità che gli ha dato il calcio per crescere come persona”.
Che fa oggi e come sta Batistuta?

Riguardo la salute dell’ex sportivo, una decina d’anni fa dichiarò che dal dolore “volevo farmi amputare le gambe”. Disse “ora per fortuna sto bene, ed ho potuto anche riprendere a giocare”. Aveva esplicitamente chiesto di tagliare “le gambe, urinavo nel letto e per me era impossibile fare qualsiasi cosa”. La cartilagine non c’era più, tuttavia oggi ha una protesi che lo sostiene. Chiaramente a 55 anni i movimenti che gli sono possibili sono limitati, ma lui non ha mollato definitivamente il prato. “So che non dovrei, ma ogni tanto cedo”, giocando a calcio. Tuttavia, “il golf è più tranquillo”. Sposato con Irina, i due stanno insieme da oltre trent’anni e sono genitori di quattro figli, i quali li hanno anche resi nonni.
