Mark Sinner, fratello adottivo di Jannik, domenica stava lavorando a come responsabile del servizio di sicurezza sanitaria a Cortina d’Ampezzo

Domenica, in una delle più belle giornate degli ultimi anni per lo sport italiano, mentre Jannik Sinner stava per portarsi a casa il suo primo Slam a Melbourne, suo fratello Mark stava lavorando come responsabile del servizio di sicurezza sanitaria della Coppa del Mondo di sci alpino femminile a Cortina d’Ampezzo. Non molti sanno che Jannik ha un fratello maggiore di tre anni, a cui è legatissimo. Un ragazzo piuttosto discreto, proprio come Jannik: entrambi cresciuti con due genitori che hanno saputo insegnare loro i sani principi. Che della storica sfida tra suo fratello minore e il russo Medvedev ha potuto vedere solo il quinto set.

Mark è nato a Rostov, in Russia, nel 1998 ed è stato adottato da Hanspeter e Siglinde Sinner l’anno successivo, all’età di nove mesi. Oggi Mark fa l’istruttore dei Vigili del Fuoco a Vilpiano, in provincia di Bolzano. E, stando a quanto riferisce, è quello che ha “sempre voluto fare”. In questi giorni è impegnatissimo con le due discese libere e un Super-G. Tanto lavoro, insomma, per i soccorsi e la sicurezza sulle piste di Cortina. Tenendo presente le parecchie cadute che si sono verificate, come quelle di Mikaela Shiffrin e Corinne Suter.

Per Mark, dunque, è stato impossibili staccarsi dalle sue responsabilità lavorative e andare a Melbourne per seguire gli Australian Open. Anche se, ogni tanto, ha confessato di aver buttato un occhio sullo schermo del cellulare per seguire la lunga partita di suo fratello. “È stata una dura domenica, ad ogni pausa delle sciatrici sbirciavamo il risultato, poi finalmente ci siamo rifugiati in un container per vedere il quinto set.” Ha rivelato un suo collega alla Gazzetta dello Sport.

“Mark è esattamente come Jannik, magari non gli piace apparire, ma è bravissimo in tutto quello che fa, l’anno scorso ha portato qui a Cortina la sua famiglia per coinvolgerli nella nostra attività. Oggi (lunedì, ndr) non c’è, gli ho dato un giorno di riposo, aveva troppa pressione addosso.”

Ma il permesso è durato ben poco perché nella giornata di oggi Mark tornerà a Cortina d’Ampezzo a supervisionare lo sci alpino paralimpico. Fino al 2 febbraio. “Il rapporto con Jannik è normale, immagino come quello della maggior parte dei fratelli.” Aveva raccontato Mark sul finire del 2023 al quotidiano Alto Adige. “Capitava che litigassimo chiaramente, ma facevamo pace subito. Giocavamo a tennis, ci provavo almeno. Per qualche anno sono riuscito a tenergli testa, poi lui ha spiccato il volo ed era impossibile anche solo scambiarci. In campo, come fuori, lui è sempre stato un ragazzo molto calmo. Come mamma e papà del resto. Sono felice dei risultati che Jannik sta ottenendo, lo seguo tutti i giorni. Ma io ho la mia vita ed è rimasta uguale a prima. La popolarità non ci ha affatto cambiato”.

“Sono abituato a non vederlo in casa, ma quando torna è bellissimo.” Ha continuato Mark. “Facciamo delle passeggiate in montagna, con i miei e i suoi amici, tutta gente del posto. E quando possiamo giochiamo anche a golf. Ogni settimana dell’anno è impegnato tra allenamenti e tornei, perciò cerchiamo di tenerci aggiornati al telefono quasi quotidianamente.”

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