La “cattiveria” di Gino Bramieri, la morte del figlio, il “tradimento” nei confronti di Nancy Brilly: l’intervista a Patrizia Pellegrino

Ci sono stati anni in cui lei era sulla bocca di tutti a livello internazionale, poi anche Patrizia Pellegrino è incappata nei fatidici “errori della vita”, come quello di lasciarsi sfuggire il fidanzamento con il Principe Alberto di Monaco. “Tutto il mondo parlava di me, non c’era momento migliore per pubblicare le mie foto di nudo”. Sbagliò, perse la fiducia del principe, che la chiamò mentre “ero nella vasca da bagno”. Fu una telefonata rigida, seria, fredda: “Ho visto il servizio su Playmen”, le disse lui. “Sono pose artistiche”, replicò lei. Non ci fu verso. “Ci siamo risentiti ancora qualche volta, ma poi è finita. Magari, chissà, potevo diventare principessa…”. La storia, però, non si fa con i “sé”, né con i “ma”.

Negli anni Ottanta viveva vicino Renzo Arbore e Massimo Troisi. Deve essere stato bello avere due vicini di casa così: “Renzo non mi ha mai proposto di lavorare con lui, stava già con Mara Venier, magari temeva qualche gelosia. Con Massimo avevo più feeling perché era napoletano come me”. Lei era diversa, Massimo la corteggiava, “ma allora ero un pochino snob e tutta perfettina, mi chiamavano ‘panna montata’”. Qualcosa ci fu con l’attore campano, “ci scappò un bacio” durante una cena, ma “niente più”. In quel periodo lei pensava “ad un altro”.

Da Alberto di Monaco a Maradona: “Ma quella dei calciatori è una categoria orrida”

Dopo il Principe, passò all’eroe della gente, Diego Armando Maradona. “Aveva appena vinto lo scudetto con il Napoli, lo premiai insieme a Gianni Minà. Cominciò a chiamarmi ad ogni ora del giorno per invitarmi a uscire, un martello”. Non riuscì a resistere molto al “pressing” dell’ex campione del mondo. “Un paio di volte ci sono andata, sperava nel dopocena, invece gli ho dato buca”. Non ha ricordi entusiasmanti, ricordando quei tempi: “Mi attirano gli uomini alti, eleganti, di classe e lui non lo era”. In quanto a calciatori, però, nonostante non fosse stata l’unica esperienza, i suoi pensieri non sono felicissimi: “Una categoria orrida, con loro non si parla che di calcio, auto, sport, io cerco la cultura, il ragionamento”.

In chiusura d’intervista, la Pellegrino ha ripercorso altre note dolenti della sua carriera, come quella “cattiveria” di Gino Bramieri dopo aver perso il figlio Riccardo, “appena nato”. Lei era “distrutta dal dolore”, sperava che Bramieri la riprendesse a lavorare in teatro, “mi avrebbe salvato”. E invece? “Non lo fece, preferì tenersi la mia sostituta, fu una coltellata al cuore”. E poi c’è Nancy Brilly, erano “amiche del cuore, dormivamo insieme”. Ma se è finito il rapporto è solo per colpa sua, lo sa. “Mi raccontò che un lui e una lei si erano lasciati, dovevo mantenere il segreto, invece l’ho raccontato ad un’altra persona che, a sua volta, lo ha riferito all’interessata che se l’è presa con lei. Nancy si è arrabbiata e non mi ha più voluto vedere. Fu colpa mia, ho il difetto che parlo troppo, ora ho imparato a farmi i fatti miei”.

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