Sierra è stata mandata via dopo aver percorso gli immancabili 40 minuti d’auto e in seguito a giorni di blando lavoro e scarso insegnamento: “Ecco come sono stata licenziata”
Ha voluto raccontare la sua esperienza negativa con quello che credeva essere il lavoro dei suoi sogni: Sierra è stata licenziata al quinto giorno di attività come graphic designer o social media marketer. Ancora non aveva ben chiaro l’ambito professionale con il quale si sarebbe dovuta rapportare. Nessuno le avrebbe spiegato nulla. Non ha fatto nemmeno in tempo a capirlo, che il capo della società per cui era stata assunta le ha dato l’amaro benservito. “Ero così emozionata, non so cosa è successo”, ha confessato in un lungo video di sfogo destinato agli utenti di TikTok.
Era riuscita a trovare lavoro dopo mesi di ricerca, cominciata non appena aveva conseguito il diploma di laurea ad agosto del 2023. Dopo la solita prassi di divulgazione del curriculum, aveva trovato il suo paradiso. Apparentemente. “Durante quei cinque turni avrò passato, non so, almeno tre o quattro giorni a non fare nulla. C’erano due persone del mio team che avrebbero dovuto insegnarmi qualcosa ma non sapevano come e ogni giorno era un continuo di “Non so cosa farti fare”, oppure “Non so cosa farti vedere”.
Non una bella situazione, non le migliori condizioni. Era arrivata al punto da non poterne già più e aveva scelto di parlare al proprio datore di lavoro di questa situazione. Non ha fatto neanche in tempo, è stata anticipata dallo stesso. “Passavo il tempo guardando lo schermo del computer e mi sentivo inutile, al punto che mi ero convinta fosse arrivato il momento di parlare con il capo”. Anche in quel maledetto quinto giorno si era adoperata per raggiungere il luogo di lavoro, guidando come sempre per 40 minuti. “Il capo era in piedi con una busta in mano, mi stava aspettando”.
Il quinto e ultimo incontro con il datore di lavoro: “Dobbiamo lasciarti andare”
Mai avrebbe immaginato di essere liquidata così, seduta stante: “Mi guarda, la stanza piena di persone, e mi porge la busta dicendo: ‘Dobbiamo lasciarti andare, Sierra’. E io sono confusa, faccio presente che sono lì da soli cinque giorni e non mi è stato permesso di fare nulla, non ho imparato nulla. Lui ripete: ‘Ti lasciamo andare’, e aggiunge che non andavo bene e cercheranno qualcun altro”. Un saluto brusco, senza molte spiegazioni e con tanti punti di domanda per Sierra, che ha rivolto ai social il quesito. “Dove ho sbagliato?”.
Soprattutto: “Cosa è successo?”. Non facile a dirsi: “Non ho ricevuto delle vere motivazioni”. Sui social non ha trovato molte risposte, ma la testimonianza di episodi simili: “Il periodo di formazione nella maggior parte dei lavori al giorno d’oggi funziona così: ‘Devi capire da solo’. Fantastico. Un tempo c’era chi ti insegnava”. Un altro utente: “Mi è successo col lavoro precedente. Dopo una “formazione” terribile di cinque giorni, il sesto giorno mi hanno mandato via”. Tuttavia, qualcuno che ha fornito una vera spiegazione c’è stato: “Ogni lavoro oggigiorno richiede che tu abbia avuto già una formazione e anni di esperienza, soprattutto i lavori di grafica”. Sarà stata davvero questa la ragione?