Il noto portale online Pornhub cambia, in linea con le voci che correvano già da tempo sulla piattaforma: “Sotto sorveglianza”
Si ventilava del grande processo di trasformazione della piattaforma hot più famosa al mondo già da tempo, poi con l’arrivo di Alexzandra Kekesi, in qualità di Head of Community and Brand, c’era stata anche una sorta di minaccia: “Pornhub cambia, la festa è finita”. Quel momento in cui si sarebbero rilevati gli effetti del cambiamento sembra essere arrivato perché ora la Commissione europea ha annunciato (o minacciato?) di sorvegliare in modo ‘speciale’ i siti per adulti di Pornhub, di Stripchat e di XVideos.
Da quanto asserito dal commissario Ue per il Mercato interno, Thierry Breton, le piattaforme citate “avranno obblighi più rigidi”, al fine di “creare un ambiente online più sicuro per i nostri figli”. Al di là dei siti per adulti appena citati, la norma includerà anche le piattaforme big come TikTok, Amazon, X (ex Twitter), Facebook, Apple, Google e altre tredici di esse, ognuna con oltre 45 milioni di utenti attivi in Europa.
Pornhub si trasforma: cosa aspettarci?
Al momento non ci è dato sapere dove andrà ad agire l’occhio rigido della nuova normativa in atto, ma da quanto serpeggia nell’aria, sarà tutto fondamentalmente più difficile da rintracciare e più il contenuto è estremo e più la censura agirà su di esso. Supposizioni dei “più” per ora, ma non dovrebbero allontanarsi molto dalla realtà. Nel contesto di “norme più severe” entrerà anche il tema del contrasto alla “diffusione di contenuti illegali”. Secondo i dati statistici e percentuali in Italia, sarebbe Milano la città che visualizza più contenuti dal famoso portale porno online con il 25,7% dei cittadini del capoluogo lombardo. Roma segue con 13,7%, poi ci sono Torino, Bologna e Napoli.
La normativa europea agirà in linea con quanto già da tempo si diceva su Pornhub, un sito lasciato un po’ allo sbaraglio, finito anche al centro di alcuni spiacevoli casi di cronaca per la pubblicazione di contenuti rientranti nel cosiddetto “revenge porn”. Si cerca una regolamentazione più sobria, a partire dalla lotta ai video di questo genere, ma non solo. I revengo porn sicuramente hanno influito tantissimo affinché si scatenassero le ire attorno alla piattaforma e quindi l’attenzione su di essa e la spinta al cambiamento. “Voglio aiutare le persone a vedere Pornhub come un marchio, i valori che ci stanno a cuore, ciò che rappresenta davvero, e a raggiungere un alto livello di rispettabilità”, aveva detto Kekesi al momento del suo insediamento. Nei prossimi giorni potrebbero spuntare i primi effetti del cambiamento.
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