La ricostruzione di tutte le iniziative “sospette” dei due influencer fino ai giorni nostri, con il provvedimento dell’Agcom sulla Ferragni, le sue società e la Balocco

Polverone mediatico sulla coppia del momento: prima nel bene, oggi, apparentemente, nel male; Ferragni e Fedez sono sotto l’occhio del ciclone e ora che l’attenzione di tutti è su di loro, stanno venendo a galla le tante iniziative “sospette” o “non chiare” negli anni da parte degli influencer. Dunque, non solo la campagna di solidarietà “fake” sul pandoro Balocco o sulle uova, la coppia è stata già al centro di altri provvedimenti presi dalle Autorità e dai tribunali, tutti casi culminati con ingenti sanzioni.

Ricostruendo i passaggi degli ultimi anni, sempre in linea con le iniziative dei due, bisogna tornare al 2020 quando, durante il Covid, la coppia organizzò la raccolta fondi per l’ospedale San Raffaele, al centro di una denuncia del Codacons a causa delle commissioni ingannevoli che vennero applicate ai donatori. Questi parteciparono all’iniziativa benefica, ignari di tutto. Il caso si concluse con una multa salata per l’influencer e imprenditrice, di ben 1,5 milioni di euro verso Gofundme, la piattaforma che i due scelsero per l’iniziativa, “sfruttando la tragica pandemia in attom i consumatori furono spinti ad effettuare donazioni sulla piattaforma che era promossa come gratuita e invece prevedeva costi e commissioni preimpostate”.

Sanremo e Balocco: i punti ‘oscuri’ di Ferragni e Fedez

Quando Chiara Ferragni ha preso parte all’ultimo Sanremo in qualità di co-conduttrice di Amadeus, scoppiò il caso per la pubblicità occulta, segnalata dall’Autorità per le comunicazioni, che si attivò in merito con una sanzione di 170mila euro all’emittente di Viale Mazzini. “Sanzione su cui ora incombe una istanza del Codacons alla Rai per capire se la multa sia stata pagata da Ferragni e da Amadeus – diceva l’Associazione dei consumatori -, autori dell’illecito, o dall’azienda, e quindi dai cittadini che la finanziano attraverso il canone”.

Tutto questo per arrivare poi ai giorni nostri, con l’Autorità Garante delle Comunicazioni e del Mercato, l’Agcom, che, capitanata dal Presidente Roberto Rustichelli, ha aperto un dossier dallo scorso luglio in merito alla campagna comunicativa della coppia sull’iniziativa che includeva il pandoro Balocco, sponsorizzato lo scorso anno. Quella vendita a edizione limitata avrebbe dovuto contribuire alla promozione di donazioni verso l’ospedale. Ferragni, in collaborazione con la Balocco, promosse dunque l’iniziativa “Pandoro Pink Christmas”, con tanto di messaggio sul fatto che la vendita del prodotto avrebbe finanziato le donazioni presso la struttura sanitaria del Regina Margherita di Torino.

Il dossier dell’Agcom

Parallelamente, Chiara scriveva sui social che, inisieme alla Balocco, avrebbe sostenuto “un progetto di ricerca per nuove cure terapeutiche per i bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing”. Parole replicate anche in spot e promozioni sul piccolo schermo. Da quanto emerso dall’Antitrust, Balocco aveva messo in conto e deliberato una donazione da 50mila euro e basta, ampiamente ripagata dagli introiti. La società della Ferragni aveva incassato un milione di euro.

Nel provvedimento dell’Autorità Garante delle Comunicazioni e del Mercato, viene dichiarato che l’azione di verifica si è innescata dopo che nelle tre giornate del 19 gennaio, del 10 marzo e del 17 aprile di quest’anno, sono giunte segnalazioni dall’Associazione Utenti dei Servizi Radiotelevisivi, tutte con lamentele su quello che allora era ancora un “presunto” inganno dell’iniziativa “Chiara Ferragni e Balocco insieme per l’ospedale Regina Margherita di Torino”.

Dunque, in estate c’è stata la “triangolazione” dell’Agcom con le società della Ferragni coinvolte, con la Balocco e l’ospedale piemontese. Infine, nella multa e nel provvedimento, si osserva che:

“(…) l’operazione dei pandori ‘griffati’ Ferragni è stata essenzialmente una operazione di marketing condotta da Balocco con l’obiettivo di tentare di riposizionare (‘svecchiare’) sul mercato il Pandoro Balocco dandone una immagine diversa; per altro verso, che la donazione all’Ospedale Regina Margherita di Torino, pubblicizzata come associata alle vendite del suddetto Pandoro, non ha avuto alcun rapporto con le vendite stesse e che la donazione è stata individuata come realizzata il 2 maggio 2022, sette mesi prima del Natale”.

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