Il “caso Balocco” che ha investito recentemente Chiara Ferragni non sembra volersi sgonfiare e anzi, anche il suo video di scuse ha suscitato polemiche. Recentemente anche la dottoressa Enrica Chicchio, l’armocromista di Elly Schlein, in un’intervista ha analizzato il video della Ferragni, definendolo un falso.
L’armocromista analizza il video della Ferragni
Riguardo al video della Ferragni, l’armocromista si è soffermata principalmente sull’uso del grigio. “Il grigio enfatizza su di lei il dispiacere. Ovviamente, applicato direttamente alla persona in questione, sicuramente la Ferragni vuole mantenere un tono sobrio, sotto le righe rispetto a quelli che sono i colori che lei usa e in contrasto con quelli che sono i suoi colori naturali. Lei è andata ad utilizzare credo proprio appositamente un colore di questo tipo, lavorando quindi anche nella comunicazione non verbale”.
Potrebbe interessarti anche: 38enne falciato da un’auto sulla provinciale: morto Alex Benfenati
Il trucco con toni freddi e la conclusione: “Una pantomima”
Poi, l’armocromista ha continuato l’analisi del video della Ferragni, parlando anche del trucco adottato dall’influencer. “Non era completamente struccata, ma era truccata con toni completamente diversi rispetto ai suoi soliti toni. È andata ad utilizzare toni piuttosto freddi per riuscire ad avvantaggiarsi nel messaggio che voleva mandare. Io sicuramente, per mantenere una conversazione più fedele e rispettosa nei confronti di chi è investito nel suo pandoro e quindi nei confronti dei suoi follower, avrei mantenuto i miei soliti colori, proseguendo con una comunicazione meno fintamente dispiaciuta ma più reale. Se, invece, vogliamo aderire completamente a quello che è stato il messaggio del dispiacere, allora va bene l’uso del grigio. È stato molto studiato a tavolino”.
Infine, la conclusione della dottoressa: “Il video mi è sembrato una pantomima, non mi è sembrata molto reale questa scena. La verità la saprà solo lei, ma credo che l’antitrust abbia fatto il suo dovere a riguardo e probabilmente ci sono delle fondate motivazioni”.
