L’artista risponde a Elodie dopo il battibecco degli scorsi giorni: “Dalla non sarebbe diventato Dalla se l’apparenza fosse più importante della sostanza”
Troppo rumore mediatico per pensare che sarebbe nata e morta lì: Gino Paoli risponde a Elodie dopo il tweet caustico della cantante. “Mi avete male interpretato”, si è difeso il cantante. Negli scorsi giorni aveva rilasciato un’intervista al Corriere della Sera, dicendo che ad oggi emergono “solo le artiste che mostrano il c**o”. Pur non avendo fatto nomi, il riferimento a Elodie era lapalissiano: “Ieri avevamo Mina e la Vanoni”. Quindi la cantante ha pubblicato un tweet, nel quale, sempre senza fare nomi (già, anche lei), aveva tutto per essere una piena replica all’artista: “Ci sono artisti che hanno scritto capolavori, ma nella vita di tutti i giorni sono delle m***e, è così. Io preferisco essere una bella persona”.
Gino Paoli risponde a Elodie, la nuova intervista in cui ha ridimensionato le sue parole: “Mi avete male interpretato”
Ne hanno parlato davvero in tanti e Gino Paoli ha riscosso approvazione e critiche. Attraverso un intervento a Rai Radio 1, si è spiegato così: “Quello che ho detto è stato male interpretato”. Il significato delle sue parole era il seguente: “Più andiamo avanti e più l’apparenza è più importante della sostanza. Non è importante quanto tu sia brava a cantare, ma che tu sia gradevole. Seguendo questa mentalità Dalla non sarebbe mai diventato Dalla”.
Elodie al momento tace, chissà se risponderà ancora al collega. Intanto anche Emma Marrone è voluta scendere in campo per esprimere la propria opinione dinanzi al battibecco del momento: “Sono una persona libera di essere come sono e di mostrarmi come voglio – ha detto -. Vorrei che la stessa libertà l’avessero tutte”. Inevitabile il paragone oltreoceano: “In America, sul palco con un microbody c’è Christina Aguilera, ma anche Beyoncé. Non si vergognano dei loro corpi, sono artiste”. Ma, senza andare tanto lontano: “Patty Pravo si esibiva con le camicie aperte sul seno, Renato Zero in calzamaglia come David Bowie, Loredana Bertè e Tina Turner portavano gonne cortissime”.
La polemica, e soprattutto le parole di Paoli, richiamano un po’ il concetto espresso da Paolo Crepet, che criticava il desiderio di “mostrarsi nudi”, sentenziando che tale gesto sia sinonimo di mancanza di contenuti alternativi.
“Penso che se uno non ha voce, ha fondoschiena. Siamo in un mondo in cui un cantante per promuovere un disco deve spogliarsi, non serve più fare un concerto speciale o comunque ipotizzare un lancio promozionale diverso. Queste signore lo sanno che esistono i Rolling Stones? A Mick Jagger non è mai servito posare senza veli per l’uscita di un nuovo singolo. Quando arrivi a mostrarti nudo vuol dire che è la fine. Oltre c’è solo l’endoscopia”.