Un’insegnante di letteratura contemporanea dell’Università di Bari, deceduta dopo una lunga battaglia contro il cancro, si è resa protagonista di un generoso atto

Silvana Ghiazza, classe 1948, era una stimatissima insegnante di letteratura contemporanea all’Università di Bari che è morta lo scorso anno, ad agosto, dopo una dura battaglia contro il cancro, e che è divenuta protagonista di una meravigliosa storia di altruismo e generosità. Dopo aver scoperto nella primavera del 2021 di essere affetta da un cancro al pancreas e avendo capito che sarebbe stato difficile sopravvivere ad esso, Silvana ha scelto di donare il suo patrimonio agli studenti meno agiati.

Le sue ultime volontà, infatti, si sono realizzate quando è stata creata la Fondazione “Silvana Ghiazza”, che si occupa di rendere concrete proprio le ultime volontà della docente. Così da finanziare due tesi. Una per medici specializzandi in oncologia e l’altra per la pubblicazione di tesi in letteratura, materia a cui aveva dedicato una carriera.

Silvana Ghiazza aveva iniziato a fare l’insegnante da giovanissima, a 23 anni presso Gioia del Colle. E ora uno dei suoi studenti di allora è membro del consiglio di amministrazione della Fondazione. La professoressa Ghiazza, una volta scelta la via universitaria, ha dedicato 20 anni al dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione dell’università di Bari. Divenendo un’istituzione nel campo accademico attraverso i suoi insegnamenti e le sue pubblicazioni. Che vertevano principalmente su autori come Leopardi, Manzoni e Saba.

La Fondazione fa sapere che il lascito della professoressa Ghiazza agli studenti meno fortunati è rappresentazione di altruismo e generosità umana. “Voleva dare un seguito al suo lavoro di docente.” Dicono alla Fondazione. “Aiutare gli studenti bisognosi di un sostegno concreto, lasciando i suoi averi a questa fondazione che porta il suo nome. Le borse di studio sono due: una per uno studente o studentessa di medicina che intenda specializzarsi in oncologia, e l’altra per la tesi di dottorato in letteratura per uno studente o studentessa, come contributo per la pubblicazione della stessa tesi.”

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