Una tratta in treno che si è rivelata un incubo: due anziani occupavano i sedili riservati alla famiglia, costretta a viaggiare senza comfort e senza sicurezza
Hanno battuto i piedi sino all’ultimo, non si sono mai spostati da quei posti riservati alla famiglia sul treno che da Cheltenham stava raggiungendo Notthingham, Inghilterra: protagonista una coppia di anziani, che non ha desistito dal loro principio neanche con lo smartphone puntato contro con tanto di foto scattate e date in pasto ai social network. La vicenda che proviene dal Regno Unito la ricostruisce la 37enne Amanda, mamma vittima di una situazione diventata incresciosa con il passare dei minuti. Aveva prenotato i biglietti del treno giorni addietro, le erano stati assegnati quei posti. Eppure, gli anziani le hanno detto che tali biglietti “non avevano importanza”.
Amanda aveva prenotato i ticket martedì pomeriggio, dopo essersi consultata con il capotreno, che le ha offerto i quattro posti. Come si nota da una delle foto, i tre figli della donna sono seduti in due posti, viaggiano in scomodità e con poca sicurezza. Amanda è in piedi, ad immortalare l’assurda scena. “Se una mamma con 3 bambini (e relative borse) ha 4 posti riservati per un lungo viaggio in treno, e tu sei seduto ai loro posti su una carrozza piena, non dire loro che i loro biglietti non sono validi”, ha scritto su X la vittima di questa storia. “Peraltro rispondi in modo elegante e ti rifiuti di stabilire un contatto visivo. Non siate queste persone”, cercando un barlume di umanità dinanzi a tanta indifferenza e cattiveria.
Chi ha ragione?
La stessa cattiveria mostrata in quello sguardo freddo, gelido, assente, neanche in grado di affrontare i tre piccoli seduti davanti a loro. “Rinuncerei sempre ad un posto, riservato o meno, per qualcuno che ne avesse più bisogno. Ma per lei che mi dice che i miei biglietti non significano nulla e poi si rifiuta di riconoscermi? La gente si aspetta semplicemente che tu te ne vada?”, continuando con lo sfogo. Dinanzi a chi la critica, ipotizzando una condizione fisica della coppia probabilmente peggiore delle esigenze della sua famiglia, Amanda dice che in realtà se solo avessero stabilito un dialogo e si fosse accorta del disagio, avrebbe lasciato serenamente il posto ai due “maleducati”, come sono stati definiti nelle migliaia di commenti e da lei stessa. Poi lo sconforto: “Prenotare i biglietti, a questo punto, non serve a niente”.
In conclusione, Amanda ha fatto un viaggio scomodo, completamente senza comfort e nessuno ha potuto aiutarla ad ottenere ciò per cui aveva pagato. L’indifferenza del vagone è seconda solo al comportamento dei due anziani, che tutto sommato sono stati “linciati” mediaticamente su X (ex Twitter). “Ero scioccata e stanca. Avevo prenotato un tavolo in modo che i bambini potessero fare i compiti”, ha terminato così lo sfogo. Tra i commenti, si legge: “A tutti noi, giustamente, viene insegnato a rispettare i nostri anziani. Il rispetto funziona in entrambe le direzioni! Mi sarei seduto sul tavolo e l’avrei guardata negli occhi”. Chi ha ragione?