“Se non fosse reale, ci sembrerebbe di vivere in un film, in un brutto film già visto soltanto poche settimane fa”

Un operatore di un call center è stato licenziato per aver bestemmiato sul posto di lavoro.
La curiosa vicenda è accaduta alla Covisan di Bologna, una società che gestisce l’appalto per il call center di Hera. Eppure, non è neanche la prima volta che i dipendenti di quest’azienda si trovano di fronte a una situazione del genere. Infatti, appena due mesi fa, un’altra operatrice era stata licenziata per aver perso la pazienza e offeso una cliente al telefono.
Dunque, i sindacati Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil di Bologna hanno proclamato 16 ore di sciopero contro il licenziamento del lavoratore “che verranno comunicate nelle prossime ore con indicazioni precise”.

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Bestemmia tra sé e sé sul posto di lavoro: licenziato in tronco

Gli stessi sindacati, attraverso un comunicato, hanno protestato contro questa decisione piuttosto severa, a loro avviso. “Se non fosse reale, ci sembrerebbe di vivere in un film, in un brutto film già visto soltanto poche settimane fa. Un altro collega è stato licenziato per aver esclamato, tra sé e sé, una bestemmia sul posto di lavoro in seguito all’ennesimo malfunzionamento dei sistemi aziendali che impedivano di lavorare” – si legge nella nota. Inoltre, i rappresentanti dei lavoratoti contestano il fatto che il licenziamento non rispetti le norme stabilite dal contratto collettivo nazionale. In particolare, la norma applicata risalirebbe al 1930, quando l’Italia era a tutti gli effetti uno “Stato confessionale”.

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