Il femminicidio di Giulia Cecchettin ha causato un vero e proprio terremoto mediatico che ha investito anche carabinieri e tutte le forze dell’ordine. Nella bufera, infatti, è finito il comando di Vigonovo, reo di non essere intervenuto tempestivamente appena il vicino della 22enne ha denunciato la possibile aggressione. A tal proposito, oggi, il comando generale dei carabinieri ha inviato un richiamo a tutti i comandi e stazioni d’Italia.

Il mancato invio di una pattuglia dei carabinieri dopo la denuncia del vicino di Giulia Cecchettin

Le segnalazioni di episodi di maltrattamenti, violenze e atti persecutori nei confronti di vittime vulnerabili vanno gestite fin dal primo momento, con la massima attenzione, con adeguata sensibilità e nella piena osservanza delle procedure stabilite”. Il riferimento al caso di Giulia Cecchettin è scontato, infatti, un vicino di casa della 22enne chiamò i carabinieri, denunciando di aver sentito una donna urlare: “mi fai male”. Tuttavia, dalle indagini successive della Procura, emerse che nessuna pattuglia fu inviata sul posto dopo la chiamata.

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La nota del comando generale

La leggerezza con cui i carabinieri trattarono la telefonata del vicino di Giulia Cecchettin, causò aspre polemiche. Per questo il comando generale ha voluto ribadire “l’importanza di un’accurata e tempestiva gestione degli interventi e di iniziative finalizzate alla ricerca di eventuali persone scomparse o di autori di condotte violente, nell’immediatezza dell’acquisizione della notizia e indipendentemente dalla formalizzazione della denuncia”. Inoltre, la circolare “richiama l’attenzione sulla necessità di istruire il personale dipendente. Affinché ciascuna segnalazione venga gestita, fin dal primo momento, con la massima attenzione, predisponendo l’invio di una pattuglia sul posto”.

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