Un microchip impiantato alla nascita dalla mamma con la mania del controllo: il racconto di una ragazza di 17 anni

Le è stato impiantato un microchip alla nascita, le è stato detto “è per il tuo bene”. Il desiderio di controllo. Un eccesso di controllo. Questo è quanto raccontato da una ragazza 17enne, il cui caso è finito anche sul Daily Mail, partendo da Reddit. In un episodio della famosa serie Black Mirror vi è una situazione simile. Nella fattispecie, in Arkangel, il nome dell’episodio in questione, una madre è talmente protettiva nei confronti della figlia da scegliere la stessa soluzione di questa ragazza. Black Mirror è una serie molto apprezzata per la genialità visionaria dello show, che proietta lo spettatore in un futuro non poi così lontano. Nell’episodio in questione, l’eccessiva accortezza della genitrice si rivela controproducente.

La serie tv non l’abbiamo citata per caso, anzi è stata la 17enne a farlo: “Credo che mia madre volesse ottenere quante più assicurazioni possibili sulla mia sicurezza e questa era, ovviamente, una delle opzioni più ovvie per lei”. Alla madre dava sicurezza l’idea di poter essere sempre informata sugli spostamenti della figlia, per verificare costantemente che tutto andasse per il meglio in ogni situazione del giorno, quando non poteva tenerla d’occhio. Ma il suo interesse verteva solo nel prevenire o essere informata in tempo dinanzi alle situazioni di pericolo, non voleva minare la libertà della figlia, per quanto poi questo diventa inevitabilmente impossibile.

“Nessun medico mi ha mai scansionata”

Di base, la donna credeva che, in caso di scomparsa, la polizia avrebbe potuto ritrovare presto la giovane grazie alla scansione del chip impiantato nel suo corpo. Tuttavia, pare che una volta che la figlia si sia informata delle caratteristiche del suo chip, avrebbe scoperto che all’interno non vi sarebbe alcun GPS, ma solo informazioni di base: nome, data di nascita e riferimenti dei genitori. “E nessun medico mi ha mai scansionata. Non voglio allertare la polizia. Alla fine a pagarne le conseguenze sarebbe mio zio veterinario, che perderebbe il suo lavoro”.

Il caso ha fatto riemergere un’analisi del Daily Mail stesso, che sottoponeva a sondaggio i propri lettori: “Faresti impiantare un microchip a tuo figlio per controllarlo?”. Il 25% delle madri ha risposto in maniera affermativa. “Ho un bambino di cinque anni con autismo che non parla…quindi sì. Se si perdesse non saprebbe dare le informazioni più basilari a chi lo ha ritrovato, e non risponde quando viene chiamato per nome”, ha specificato una donna in merito, sottolineando i pro di una pratica simile. Gli utenti Reddit si sono poi scatenati nel dibattito: è giusto farlo o no? Risolverebbe problemi, ampliandone altri mai esplorati?

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