Grandissimo spavento in pieno Oceano Atlantico: un sottomarino Vanguard della Royal Navy era in discesa incontrollata dopo un malfunzionamento
Terrore a bordo, il ricordo della tragedia del Titan dello scorso giugno: un sottomarino Vanguard della Royal Navy è stato segnalato in discesa incontrollata per via di un incidente. L’esemplare, equipaggiato con missili nucleari Trident, ha subito un grave guasto e il malfunzionamento ha causato l’immersione della nave raggiungendo una quota di profondità di “schiacciamento”. Il mezzo Vanguard, con a bordo 140 membri dell’equipaggio, era in missione nell’Oceano Atlantico quando si è verificato il guasto improvviso.
Terrore a bordo del sottomarino della Royal Navy: cosa è successo
Tutti i membri dell’equipaggio si sono ritrovati immersi in profondità in pochi istanti, mentre a bordo regnava il terrore. Fortunatamente, la reattività degli ingegneri è stata salvifica per il gruppo a bordo: i professionisti, sebbene non fosse loro compito (come spiegato in una nota), sono riusciti ad impedire che la nave raggiungesse una quota ancora più profonda e che il sottomarino non avrebbe sostenuto, date le sue caratteristiche. Contemporaneamente, c’era una nave che trasportava missili Trident 2, pattugliava l’area proprio nello stesso momento che gli indicatori di profondità avevano smesso di rilevare segnali. Dunque l’equivoco: l’equipaggio a bordo di questa nave era convinto che il sottomarino fosse a livello di guardia, mentre invece raggiungeva le profondità dell’Oceano.
Gli ingegneri a bordo della nave di pattuglia hanno scoperto dell’allarme quasi per caso, osservando un altro indicatore che segnalava il sottomarino diretto verso “la zona di pericolo”. Nonostante questo, non era compito loro, come specifica una fonte al Sun. Tuttavia, avendo rilevato la profondità del sottomarino, “si sono resi conto che qualcosa non andava”. Era piuttosto evidente anche per chi non fosse del mestiere, per intenderci. “Tecnicamente, il sottomarino si trovava ancora a una profondità alla quale sappiamo che può operare – si legge ancora nella nota diffusa -, ma se mai dovesse scendere a quella profondità, l’intero equipaggio verrebbe collegato alle postazioni d’azione. Il sottomarino non avrebbe dovuto essere lì ed era ancora in immersione. Non vogliamo nemmeno pensare a cosa sarebbe potuto succedere se avesse continuato a scendere”.
Il sottomarino Vanguard della Royal Navy lungo 150 metri, di pattuglia dal 1969 con missili nucleari a bordo: “In caso di attacchi improvvisi”
Non è nota la quota di profondità raggiunta, ma il mezzo non potrebbe superare i 500 metri: adesso sarà l’immediata indagine aperta a chiarire il guasto a monte. Esistono quattro navi della Clase Vanguard della Marina, non si comprende ancora quale delle quattro sia quella rimasta coinvolta nella sventata tragedia. Ogni sottomarino Vanguard disloca 15.900 tonnellate in immersione, per una lunghezza poco inferiore ai 150 metri. Andando ad esclusione, al momento sono operative solo due navi e, dal 1969, vi è stato almeno un sottomarino Royal Navy di pattuglia con a bordo missili nucleari: avrebbe agito e agirebbe “in caso di attacco improvviso”.
“I nostri sottomarini continuano a rispettare i loro impegni, schierandosi in operazioni a livello globale, proteggendo gli interessi nazionali e mantenendo noi e i nostri alleati al sicuro. Anche se non commentiamo dettagli specifici riguardanti le operazioni sottomarine, la sicurezza del nostro personale ha sempre la massima priorità”, conclude un portavoce della Royal Navy.
Continua a leggere su Chronist.it