Una donna si spacciava per volontaria per prendere i fondi per i cani, ma poi li maltrattava e li segregava in casa dove sono stati ritrovati 55 animali in fin di vita

Erano malnutriti e in punto di morte i 55 cani ritrovati nella casa di una finta volontaria che intascava i fondi delle donazioni. Addirittura 5 cuccioli erano già morti e sistemati nel congelatore. E per far sì che potesse rubare i soldi destinati agli animali la donna, originaria dello stato dell’Arizona, aveva creato un’organizzazione fittizia con cui poteva “occuparsi” dei cani che le venivano affidati.

Per rendere la sua versione ancora più credibile e farsi consegnare i poveri quadrupedi, aveva messo su un finto rifugio vicino casa chiamato Special Needs Animal Welfare. Per cani bisognosi. Così, prendeva i soldi destinati a ogni singolo esemplare e, non appena il quadrupede oltrepassava la soglia di casa, veniva maltrattato fino alla sua morte. O ignorato, senza acqua né cibo.

La donna di 48 anni fu già arrestata in passato, sempre per maltrattamenti. Inoltre cambiava spesso nome utilizzando più di uno pseudonimo: April McLaughlin, Sydney Taylor McKinley o April Addison. Era nota anche sui social e, dunque, a molti utenti, all’oscuro ovviamente dell’orrore da lei generato. Nel 2018, per esempio, adottò un Husky di nome Clyde e condivise degli scatti su Facebook diventando piuttosto conosciuta e apprezzata. Ma, ovviamente era uno specchietto per le allodole. Visto che con la notorietà di una foto cliccata su un social c’erano più possibilità che la gente le affidasse dei cani.

I sospetti

Pare che la 48enne fosse arrivata a possedere fino a 70 cani in casa, tutti denutriti e nelle peggiori condizioni possibili. La truffa andò avanti fin quando Rebecca Arizmendi, una donna che le aveva affidato il suo animale si insospettì dopo aver notato in alcuni scatti che il cucciolo era notevolmente deperito. In quel periodo la truffatrice di faceva chiamare April McLaughlin. “Mi sono insospettita quando April ha smesso di rispondere alle mie chiamate. Inizialmente pubblicava foto e rimaneva in contatto, poi nulla.” Ha riferito la padrona del cane al Daily Mail. “Quando ho chiesto di poter vedere altre foto, mi ha detto che era troppo occupata e ha aggiunto che uno dei miei cani stava vivendo con un’altra famiglia, mentre in realtà era nel suo disgustoso giardino.”

Le indagini e la casa degli orrori

Così Rebecca contattò la polizia che aprì un’indagine e che alla fine portò nell’abitazione della finta volontaria. Dove Rebecca ritrovò finalmente il cane affidato ad April. “Riuscivo a sentire i cani piangere. Si vedevano centinaia di mosche dentro casa, dalle finestre. Orrendo, e puzzava di morte.” Alcuni cuccioli però non erano sopravvissuti alla barbarie di April ed erano stati sistemati nel congelatore della sua cucina. Altri erano in condizioni così critiche da richiedere l’eutanasia.

Ora la 48enne dovrà rispondere di 77 capi d’accusa per maltrattamento e abbandono di animali.

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