Il cadavere di Giulia Cecchettin è stato rinvenuto grazie all’impeccabile fiuto di Jagger, un flat coated retriever di 4 anni
Il corpo di Giulia Cecchettin è stato rinvenuto grazie al fiuto di Jagger sabato 18 novembre nei pressi del lago di Barcis, nel Pordenonese. Il ritrovamento della 22enne di Vigonovo, scomparsa da una settimana insieme all’ex ragazzo Filippo Turetta, ora indagato per omicidio, è stato dunque possibile grazie al fiuto del flat coated retriever di 4 anni della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia che ha avvertito il suo padrone Andrea Miconi, del Nucleo BIOS della Sezione Nazionali Alpini, della presenza di un corpo nelle vicinanze del lago.
A descrivere i drammatici minuti del ritrovamento è stato proprio Miconi al Messaggero. “La ragazza si trovava in un luogo in cui nessuno avrebbe potuto vederla.” Ha riferito. Da giorni, infatti, quel tratto di territorio era costantemente ispezionato e sorvegliato dagli elicotteri per tracciare il tragitto che aveva fatto la Grande Punto nera di Turetta. Tuttavia il corpo di Giulia era celato da un grosso masso che ne impediva il reperimento.
“Jagger, sabato mattina, ha iniziato a muoversi in maniera strana. I nostri cani sono addestrati a ritrovare persone ancora vive o decedute da massimo 24 ore in caso di freddo e 10 ore in caso di caldo.” Ha chiarito Andrea Miconi. “Quando incontrano una persona esanime con il corpo ancora caldo iniziano ad abbaiare, invece in questo caso Jageer ha iniziato a scodinzolare. Il cane è stato fenomenale perché ha trovato un corpo che era lì da diversi giorni e non emanava gli odori per cui lo avevamo addestrato. Il freddo rendeva le cose ancora più difficili. Ma Jageer ha capito che c’era qualcosa di nuovo. È venuto a chiamarmi come per dirmi: Vieni a vedere se quello che ho trovato era quello che cercavi”.
In tal modo il flat coated retriever ha percepito che quello poteva essere il cadavere di Giulia, scomparsa una settimana prima. Concludendo, Miconi precisa: “Quando sono arrivato non ci è rimasto altro che chiamare l’unità di coordinamento dei vigili del fuoco per dare loro la notizia. Non sapevamo ancora di chi era quel cadavere. Grazie Jageer”.