Una mamma si è rivolta ad una psicoterapeuta del The Atlantic, raccontando una storia incredibile: “Devo dire a mia figlia che suo fratello è il papà, il padre il nonno e il nipote un fratellastro”

Deve dire alla figlia che “suo fratello è il papà”, ma non solo: perché quello che crede sia suo padre è in realtà il nonno e il nipote un fratellastro. Sua figlia ha 30 anni: “Come glielo dico?”. Succede questo quando le bugie si protraggono troppo a lungo, così tanto che si innescano storie incrociate, che allungano l’albero genealogico fittizio. Il caso è inevitabilmente finito su tutte le testate mondiali più importanti, partendo dal The Atlantic per finire al The Mirror.

La protagonista di questa storia è una donna che si è rivolta alla rubrica dedicata al quotidiano in questione: “Non so proprio come fare, aiutatemi”. Nella lunga lettera scritta, la donna, che ha scelto l’anonimato, ha spiegato che in realtà questa storia può sembrare molto più ingarbugliata della realtà e che c’è una spiegazione molto semplice. Tuttavia, bisognerebbe entrare nella testa della figlia per capire quanto può essere difficile sgretolare tutte le sue certezze. Ed è quello il vero problema, quanto all’atto pratico, ciò che è successo è decisamente più semplice.

In poche parole, prima di incontrare l’attuale marito, la donna aveva già due figli nati da un precedente legame, che oggi sono due adulti. Tuttavia, l’attuale marito aveva subito una vasectomia dopo la nascita del secondo figlio e la procedura non poteva più essere annullata. Avevano così deciso di ricorrere alla banca del seme, affidandosi ad uno dei figli della donna come donatore invece che ad un anonimo. “Lo abbiamo fatto per una questione di salute: so chi è mio figlio e quali sono le sue condizioni, volevo essere sicura che il piccolo crescesse bene”, ha detto l’anonima. “Avrebbe avuto i geni del papà”, ha sostenuto la mamma.

Il dilemma

Adesso la donna è dinanzi ad un bivio, e non è quello di “dirlo o non dirlo” alla figlia, bensì: “Come dirlo?”. La ragazza, infatti, non sa nulla e mai ha sospettato qualcosa: dovrà scoprire che il padre biologico è quello che ha sempre creduto fosse il fratello e, come se non bastasse, che chi ha creduto sinora come padre è il nonno e, infine, che il nipote è un fratellastro. “Non ho trovato il modo ancora oggi. Nostra figlia ha 30 anni, adesso. Come faccio a dirle che suo padre è suo nonno, suo fratello è suo padre, sua sorella è sua zia e suo nipote è il fratellastro? Io e mio marito siamo in ansia e confusi, non sappiamo come fare. Poi, è particolarmente difficile per mio marito perché vuole che nostra figlia sappia che per lui sarà sempre e comunque il papà”.

La risposta

A replicare alla lettrice ci ha pensato la psicoterapista che lavora con il quotidiano The Atlantic e, senza molti giri di parole, il nesso è che dovrebbe parlarne e basta, gestendo la conversazione “in maniera onesta”. Come specificato sopra, la ragazza dovrà metabolizzare molte informazioni, quando ne basterebbe già una di esse per sconvolgerla a 30 anni di vita. La professionista, Lori Gottlieb, ha concluso così: “Prenditi le responsabilità del caso e non giustificare le tue azioni. E, ovviamente, informa il resto dei familiari coinvolti che presto la verità sarà rivelata”. Facile a dirsi, buona fortuna!

Continua a leggere su Chronist.it