Un caso insolito con il quale si sono interfacciati gli agenti della polizia locale di Roma Capitale: centinaia di bollette abbandonate sotto un albero, in zona Prati

Trovate centinaia di bollette abbandonate e riposte in due scatole in strada in zona Prati, a Roma: i documenti erano sotto un albero, esattamente all’incrocio tra via Tommaso Gulli e via Emilio Faa di Bruno. Il caso ha fatto il giro dei social e dei notiziari, le Poste si ritengono non responsabili dell’accaduto e affermano di esserne estranei dopo l’insolito ritrovamento. Tutte sono ancora chiuse e, ovviamente, con i nominativi dei destinatari: nome, cognome, indirizzo. Tutto.

A ritrovarle in strada sono stati gli agenti della polizia locale di Roma Capitale. Effettuate le dovute verifiche, si è scoperto che si tratta di fatture di vecchia data appartenenti a società di servizi dirette ad un unico destinatario e/o familiari dello stesso. Mittente regolare, le Poste Italiane. In molte delle missive rinvenute in strada si leggono gli allegati delle ricevute dei pagamenti effettuati, a testimonianza della consegna avvenuta. La documentazione adesso è in mano al Centro di Recapito di Roma Prati e sarà a disposizione dei destinatari.

I precedenti

Non si tratta certamente della prima volta, sebbene resti un caso piuttosto singolare. Non molti anni fa alcuni cittadini segnalavano la massiccia presenza in strada di bollette sparpagliate lungo la provinciale di Reggio Calabria. Nel 2015, un lettore di “strettoweb” segnalò con documentazione fotografica tutte le bollette mai ricevute dai cittadini, perché disperse per strada, mosse dal vento delle auto che circolavano lungo la provinciale tra Croce Valanidi e Oliveto. Nello stesso anno vennero trovati elenchi telefonici in strada, ma addebitati in bolletta. In questo caso si trattava di una scelta singolare dei cittadini, che si ribellavano alla “cartaccia” presente in casa, nonostante l’aumento in bolletta di oltre il 100 per 100. L’ultimo caso, prima di questo a Prati, risale al 2020, pochissimi giorni prima che scoppiasse l’allarme Coronavirus in tutto il mondo.

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