Spontanea, bella (al contrario di ciò che pensa di sé stessa) e affascinante nella sua genuinità: Laura Pausini si mette a nudo
Se volete fare arrabbiare Laura Pausini, allora fatela scattare di gelosia e otterrete il risultato: non è assolutamente facile gestirla quando l’amore è immenso e, invece di decrescere, non cessa mai di esistere. Almeno per una donna come Laura, spontanea e genuina, tra le artiste più apprezzate, in grado di restare sempre al massimo livello nonostante il tempo che passa. E nonostante secondo sua figlia non sarebbe così tanto famosa. Altra storia, ne abbiamo già parlato altrove nel giornale. Tornando all’ultima intervista rilasciata a Repubblica, con Laura è facile trovare il titolo da prima pagina, visto che è sin troppo sincera e onesta per tradirsi con le parole. “Mi sono sposata dopo 18 anni perché ho capito che ognuno di noi ha la propria individualità”.
Il “noi” di cui parla è in riferimento al marito Paolo Carta. Il coniuge della cantante che era stato anche accusato di violenza nei suoi confronti da Alda D’Eusanio. Un’esternazione della quale oggi quest’ultima si è pentita con tanto di scuse dopo la querela avviata dalla cantante. Storie vecchie ormai, e comunque un po’ troppo fuori dal “topic”. Tornando ad oggi, perché si parla di individualità? Loro, Paolo e Laura, sono “liberi di essere” chi sono, preservando “il rapporto”. Proprio per questo “i miei amici sono allucinati perché ci guardiamo come se fossimo fidanzatini. Tra noi c’è amore, passione, fiducia e rispetto delle libertà reciproche”.
La gelosia della Pausini

Sicuramente ridimensionata a 49 anni, ma ancora viva: “I primi anni ero molto gelosa di lui. Sì, sono gelosa anche oggi se qualcuno lo guarda in maniera ammiccante”. Da cantante, non può non vivere, nutrirsi e respirare emozioni, sentimenti, amore. “L’amore è il motivo per il quale siamo stati creati. Siamo qui per scoprire gli altri e vedere negli altri chi siamo. Rispettando le differenze restiamo liberi. Motivo per il quale nel disco i corpi sono stati posizionati sulle strisce pedonali della terra”.
Il ringraziamento a Pippo Baudo
Laura Pausini è diventata una star mondiale e oggi non si fa fatica a collocarla tra gli artisti e i vip più conosciuti del Pianeta. “Il 27 febbraio 1993 a Sanremo all’Ariston c’era il direttore di una radio importante in Olanda che si innamorò della Solitudine, si informò”. Il brano dell’artista aveva già fatto colpo. “Chi è quella?”, aveva chiesto, sentendosi rispondere “una della Warner, lavoriamoci!”. Nell’intervista a Repubblica, Laura spiega che “bisognava impegnarsi e essere disciplinati”. Poi si sbottona: “Vogliamo dirla tutta? Se non ci fosse stato Pippo Baudo che sceglieva La solitudine, non sarei qui. Da direttore artistico ti seguiva passo dopo passo: alle prove era lì a darti consigli: ‘La devi cantare più convinta’. Credeva in noi”. Un vero mister di calcio.
Dettagli non da poco, che hanno permesso l’ascesa, la possibilità di farsi conoscere, di diffondere la propria voce in tutte le radio e le tv, oggi in tutti gli smartphone del mondo. Ed ancora, raccontandosi: la Laura di oggi è quella “che prende l’aereo, è la stessa che prendeva il treno delle 7.30 a Solarolo e ora ha quasi 50 anni. Non sono più solo italiana, non sono più solo mia. Non penso mai a me come a una star, non sognavo di diventare famosa. Non avevo mai visto una donna fare pianobar, si figuri se pensavo che sarei andata a Sanremo o all’Olympia di Parigi o al Madison Square Garden di New York”. Ed è questa la chiave del successo, probabilmente. Una disidentificazione per identificarsi, o quantomeno per collocarsi al meglio, senza speranze o aspettative, senza illusioni e autoillusioni, ancora più pericolose di quelle trasmesse dall’esterno.
“Non sono bella”
“Vivo la contraddizione – ha proseguito -. Aspiro a essere naturale dentro una vita che di semplice non ha niente. Non ho mai potuto puntare sulla bellezza però mi chiedono spesso perché porto i pantaloni neri. Mi sembra ridicolo, devo rispondere se canto male. È vero, la pressione c’è. La senti, alla mia età, a livello di marketing”. In conclusione, fa l’esempio con il mondo di oggi.
Se va il raggaeton, “allora fai il duetto con un giovane. E perché non un po’ più di seno di fuori? Ogni artista ha il diritto di scegliere come presentarsi”. Ribadisce spesso la sua età, in realtà aggiungendo anche qualcosa: ufficialmente sono 49, Laura, non 50! Com’è quindi il rapporto con il tempo che passa? “Un rompimento di cavolo – asserisce senza mezzi termini -, spero di diventare come le persone che arrivano a un traguardo serene. In questo momento mi dà solo fastidio, non so neanche se festeggerò”.
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