La ragazza aveva presentato il ricorso, ma l’esito finale è stato lo stesso

Una studentessa del Liceo Linguistico Galileo Galilei di Spadafora, in provincia di Messina, aveva chiesto e ottenuto la ripetizione dell’esame orale di maturità, poiché sosteneva che il voto non rispecchiava il percorso scolastico e perché sfavorita rispetto agli altri compagni di classe.
Dunque, tutti gli studenti hanno dovuto ripetere l’esame orale, ma per la ragazza il risultato è stato lo stesso. Infatti, i professori hanno confermato il voto precedente.

“Immaturi” nella realtà: ripete l’esame, ma il voto non cambia

Sembra un remake del film “Immaturi“, in cui i protagonisti, ormai adulti, sono chiamati a sostenere nuovamente la maturità. Tuttavia, questa non è una pellicola, ma è una vicenda realmente accaduta ai maturandi del Galilei di Spadafora.
Infatti, dopo la decisione del Tar di ripetere l’esame di maturità, tutti gli studenti hanno dovuto riaprire i libri e prepararsi al nuovo orale.
Secondo Maria Chiara Sgrò, avvocato della studentessa protagonista della vicenda, “l’esame orale era stato illegittimamente concordato con il commissario interno: gli studenti avrebbero saputo con giorni di anticipo gli argomenti di inizio esame ed è, invece, avvenuto che solo alla mia assistita è stato richiesto dalla commissione un argomento di inizio esame difforme rispetto a quanto concordato con lo stesso commissario interno”. Dunque, “l’inaspettata sorpresa ha provocato il disorientamento della giovane, che ha generato una prolungata crisi emotiva, compromettendo lo svolgimento della prova orale, con conseguente valutazione gravemente insufficiente e inevitabile incidenza sul voto finale che le era stato attribuito”. L’avvocato Sgrò smentisce anche la ragazza “avesse un curriculum mediocre. Infatti, aveva una media di presentazione pari a 7,46/10, oltre 33 crediti maturati nel corso del triennio”. Inoltre, la ragazza “aveva già ottenuto buoni voti negli scritti dell’esame di italiano e di inglese”. E i ritardi nella ripetizione degli esami, aggiunge, sono dovuti “al ricorso al Tar presentato dagli altri studenti”.

Gli studenti del Galilei: “Siamo stati trattati allo stesso modo”

La risposta è arrivata da un altro dei ragazzi del Galilei, che ha invece affermato che tutta la classe “ha sostenuto l’esame con onestà, sincerità e tranquillità”. “Il Galileo non è solo la scuola del ricorso” – ha aggiunto il maturando. “Noi viviamo a testa alta e per questo bisogna fare chiarezza dicendo la verità, ovvero che tutti noi siamo stati trattati nello stesso modo“.
Dopo aver ripetuto la prova, tuttavia, i docenti hanno confermato la valutazione iniziale nei confronti della studentessa.

Continua a leggere su Chronist.it