Pierpaolo Scanu è un professore che insegna matematica in un istituto alberghiero di Arbus, in Sardegna. Lunedì scorso, dopo aver rimproverato un suo alunno, è stato aggredito dal papà del ragazzino con una testata. Attualmente l’uomo sta trascorrendo i 15 giorni di convalescenza a casa, ma ha voluto commentare il fatto, asserendo che nonostante la paura e il dolore, tornerà il prima possibile ad insegnare.

La ricostruzione degli eventi

Tutto è iniziato lunedì scorso: Il professore Pierpaolo Scanu ha rimproverato un 16enne, reo di fare confusione in classe durante la lezione. Nel diverbio che ne è scaturito, l’adolescente ha prima minacciato l’insegnante e poi, allontanatosi dalla classe, ha allertato il genitore che si è diretto sul posto. Il 53enne padre dell’alunno, giunto a scuola, ha affrontato il professore nel corridoio, aggredendolo con una testata in pieno volto. “Perseguita mio figlio”, ha dichiarato, prima di essere allontanato dall’istituto e in seguito denunciato.

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Le parole di Pierpaolo Scanu, il professor aggredito a scuola

Il professore Pierpaolo Scanu, dopo essere stato aggredito è stato trasportato al pronto soccorso San Gavino Monreale, dove i medici gli hanno dato una prognosi di 15 giorni.

A tal proposito, il docente ha dichiarato: “Il dolore fisico c’è, due settimane di prognosi ne sono la prova. Ma è niente rispetto a tutto quello che provo dentro di me per questa brutta storia. Sto male. Chi governa l’istruzione dovrebbe fare quello per cui è pagato, cioè tutelare davvero le scuole e non delegare le funzioni a leggi e commi”. Tuttavia, l’uomo ha annunciato che non si farà piegare dalla vicenda e che appena possibile tornerà ad insegnare e educare i suoi ragazzi. “Come insegnante credo nel valore educativo della scuola e questa vicenda non doveva succedere, ma tornerò a insegnare appena sarà guarito. Non posso fare altrimenti, non può vincere la parte del mondo sbagliata”.

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