Il gip di Latina nella giornata di oggi, 30 ottobre, ha disposto l’arresto della moglie e della suocera del parlamentare Aboubakar Soumahoro. La misura cautelare è relativa alla gestione di cooperative che si occupavano dell’accoglienza dei migranti e dei minori non accompagnati in provincia di Latina.
Frode nelle pubbliche forniture, bancarotta fraudolenta patrimoniale e autoriciclaggio: le accuse alla moglie e alla suocera di Aboubakar Soumahoro
Le misure riguarderebbero i membri del consiglio di amministrazione della cooperativa sociale “Karinu”. Nei confronti della moglie e della suocera di Aboubakar Soumahoro vertono accuse di frode nelle pubbliche forniture, bancarotta fraudolenta patrimoniale e autoriciclaggio. La guardia di finanza, tra l’altro, ha riscontrato numerose carenze nelle strutture delle accusate: Sovrannumero di ospiti, alloggi fatiscenti con arredamento inadeguato, condizioni igieniche carenti, riscaldamento assente, carenze nell’erogazione di acqua calda, di conservazione delle carni e scarsa qualità dei cibi.
Nell’ordinanza del gip di Latina, si legge: “Un collaudato sistema fraudolento fondato sull’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni soggettivamente e oggettivamente inesistenti e altri costi inesistenti, adoperati dalla Karibu nelle dichiarazioni dal 2015 al 2019, non solo con la specifica finalità evasiva ma, altresì, per giustificare, in sede di rendicontazione, la richiesta di finanziamenti alla Direzione Centrale del sistema di protezione per i richiedenti asilo e rifugiati”.
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Secondo il gip parte dell’importo sarebbe stato speso per finalità private
Riguardo alle accuse contro sua moglie e suocera, entrambe agli arresti domiciliari, Aboubakar Soumahoro ha dichiarato: “Prendo atto della misura applicata a mia moglie Liliane, null’altro ho da aggiungere o commentare, se non che continuo a confidare nella giustizia. Ribadisco, come è agli atti, la mia totale estraneità a tutto e chiedo nuovamente di rispettare la privacy di mio figlio”. Secondo la guardia di finanza, il denaro impropriamente intascato dalla coop sarebbe di circa 2 milioni di euro, che le autorità hanno prontamente sequestrato. Per il gip, parte dell’importo sarebbe stato adoperato per “finalità private (ristoranti, gioiellerie, centri estetici, abbigliamento, negozi di cosmetica) per importi come 93.976 euro nel 2017, 208.394 nel 2018, 49.946 euro nel 2019; 13.803 euro nel 2020; 2.177 nel 2021”.