Salvatore Bellopede e il fratello erano già stati posti agli arresti domiciliari a seguito di un sopralluogo della Asl di Caserta

Soda caustica nel latte delle mozzarelle di bufala. L’imprenditore Salvatore Bellopede è stato condannato a tre anni di reclusione dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. L’accusa è di aver utilizzato latte adulterato con soda caustica nella produzione di mozzarella di bufala campana DOP. Il tribunale ha dichiarato l’estinzione dei reati per prescrizione nei confronti dei fratelli Cecilia, Marcello e Carmine Crispino, nonché di Anna Altieri, madre dei tre. I quattro soggetti erano gli ex titolari dell’allevamento bufalino di San Potito Sannitico, da cui Bellopede avrebbe acquistato il latte.

Soda caustica nel latte delle mozzarelle di bufala, nei guai imprenditori ‘furbetti’

Secondo i sopralluoghi dell’Asl di Caserta, l’allevamento dei Crispino non era stato dichiarato affetto da tubercolosi. La circostanza è però emersa solo due anni dopo: in seguito agli accertamenti, Salvatore Bellopede e il fratello erano stati posti agli arresti domiciliari. L’accusa era di aver utilizzato latte adulterato con soda caustica nella produzione delle mozzarelle, vendute tramite il caseificio che in seguito è fallito. 

Anche i Crispino e la madre sono stati indagati e portati a processo sulla base di alcune intercettazioni considerate rilevanti dagli inquirenti, nonostante nel 2017 non gestissero più l’azienda. In quell’anno è stata effettuata una maxi-operazione che ha portato alla chiusura di tre caseifici nel Casertano, tutti accusati di produrre mozzarella di bufala “adulterata”. Tra questi c’era anche il caseificio di Bellopede, che gli inquirenti hanno scoperto utilizzare il latte alterato con soda caustica.

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