Sui monitor della ricevitoria ed online erano apparsi i numeri da loro giocati, ma sul bollettino ufficiale di 10eLotto la serie vincente era un’altra

L’entusiasmo era alle stelle, visto che avevano appena vinto circa 4 milioni di euro al 10eLotto. E non solo non hanno incassato il becco di un quattrino ma hanno anche dovuto pagare i costi della causa intentata a Lottomatica e l’onorario del consulente tecnico d’ufficio.

Insomma, quello che era iniziato come un sogno a occhi aperti è divenuto un incubo per cinque amici di Fasano, Brindisi. Il 14 aprile del 2013 giocarono quattro biglietti al 10eLotto, indovinando 10 dei 20 numeri dell’estrazione n.227. La loro esultanza, tuttavia, era lecita visto che, avendo confronto i numeri con quelli apparsi sul monitor della ricevitoria e sul sito online, appariva evidente che avessero vinto 4 milioni di euro. Giusto? In effetti no. Perché il giorno seguente i cinque giocatori si sono resi conto che la serie numerica era differente con quella del bollettino ufficiale.

Oltre al danno la beffa

E per loro è stato come sprofondare in una palude di disperazione. Ancora sconvolti hanno comunque chiesto il pagamento a Lottomatica che, tuttavia, ha replicato con un secco “no”. Così ai cinque non è rimasto altro che fare causa a Lottomatica e all’Aams (Amministrazione autonoma delle dogane e dei monopoli di Stato). E il Tribunale di Brindisi non solo ha respinto ogni loro accusa ma li ha costretti a pagare le spese processuali sostenute da Lottomatica, che si attestavano a circa 10.500 euro, nonché quelle per la Consulenza tecnica di ufficio. Per tutta la durata della causa, conclusasi pochi giorni fa.

“Nel pomeriggio del 15 aprile 2013 i cinque fasanesi constatavano presso la ricevitoria dove avevano effettuato le giocate che il bollettino cartaceo riportava, all’estrazione n. 227 del 14.4.2013, numeri diversi da quelli in precedenza comparsi e visionati sul sito del lotto e peraltro riportati sino al 20.4.2013 sul sito www.lottologia.com e fino al giorno 2.5.2013 sul sito Totofortuna.” Dice la sentenza del Tribunale di Brindisi.

E prosegue: “La discrasia registrata fra quanto riportato sul terminale video e sui siti specializzati rispetto a quanto pubblicato nell’apposito bollettino è stata provocata da un aggiornamento del software applicativo effettuato in data 11 aprile 2013, che ha generato le particolari criticità il 14 aprile 20132”

Insomma, il consulente tecnico d’ufficio, concludendo, ha stabilito che l’aggiornamento software “ha apportato al sistema alcune modifiche che hanno generato delle anomalie sulla trasmissione del flusso di alcuni dati, ma non sulla generazione dei numeri”.

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