L’ex calciatore di Lecce, Roma e Juventus, Mirko Vucinic, è stato condannato a due anni di reclusione per evasione fiscale. La sentenza è stata emessa dal Tribunale di Lecce, stabilita dal giudice monocratico della seconda sezione penale, Valeria Fedele. All’ex giocatore sono stati confiscati beni dal valore complessivo di quasi sei milioni di euro come risarcimento del danno nei confronti dell’Agenzia delle Entrate, costituitasi parte civile.

Vucinic era finito a processo con l’accusa di “dichiarazione infedele”: il montenegrino non avrebbe pagato le tasse dal 2014 al 2017, per la stessa cifra confiscatagli dall’Agenzia delle Entrate. Dettagliatamente, al giocatore vengono contestate cifre pari a 3,247 milioni di euro nel periodo d’imposta del 2014; 5,5 per l’anno seguente; 4,5 ancora per il 2016. In quel periodo, il calciatore avrebbe dichiarato di non aver guadagnato nulla. L’avvocato di Vucinic, Antonio Savoia, sosteneva nel dibattito che il reato non esistesse perché Vucinic era fiscalmente residente negli Emirati Arabi Uniti, dove ha giocato con l’Al Jazira Club. Tuttavia, l’accusa si rifaceva alle indagini della Guardia di Finanza del 2019, dove si rilevava che il calciatore avrebbe dovuto versare le tasse in Italia.

Inoltre, sempre secondo l’accusa, il sequestro dei beni immobili sarebbe in realtà da stimare ad una cifra pari alla metà dell’importo dovuto per l’evasione. Dopo aver ascoltato i testimoni di entrambi i lati, il giudice ha disposto la condanna in primo grado a due anni di reclusione per l’ex giallorosso e bianconero, con termine di due mesi per il deposito delle motivazioni della sentenza. L’avvocato dell’ex sportivo ha già affermato di essere intenzionato a presentare ricorso. Il pm Massimiliano Carducci aveva chiesto la condanna a 4 anni di reclusione.

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