Dall’analisi cinetica del video estrapolato dalle registrazioni delle telecamere del Comune alle ore 19.38 e 38 secondi del 3 ottobre scorso, si evidenzia che il bus di La Linea si impenna prima di cadere dal cavalcavia. Il dato tecnico emerso è frutto di un’ipotesi che tuttavia trova riscontro nel registro informatico cinese dove la Yutong immagazzina in tempo reale movimenti e variazioni di potenza del pullman. La fabbrica è quella costruttrice dei bus de La Linea.
Alberto Rizzotto “procedeva ad una velocità di 3 chilometri all’ora”, emerge dall’evidenza tecnica. Dalla scatola nera si sa poco o nulla, visto che la procura non ha ancora conferito alcuna perizia. Solo quando sarà possibile la supervisione della memoria informatica arriveranno le risposte tanto cercate in queste settimane, per capire l’esatta dinamica dei fatti. La tragedia avvenuta al cavalcavia Superiore di Marghera ha distrutto 21 vite, tutti turisti a parte il conducente, italiano: Alberto Rizzotto.
L’autopsia
Non si ha ancora la risposta definitiva sul presunto guasto tecnico o sul presunto malore di Rizzotto. Le prime evidenze escluderebbero un problema di salute del conducente.
La perizia del 25 ottobre
In questa data e in quella del successivo giovedì 9 novembre, è in agenda la perizia sulla strada e sul guardrail. Il consulente della Procura si recherà sul posto per misurare i luoghi della tragedia, documentando con fotografie la situazione al momento. Stessa cosa per la zona della caduta del bus: scruterà la carcassa del mezzo da vicino. Con lui avrà una relazione di più di 100 pagine, preparata dalla polizia locale. Tra quattro mesi consegnerà il rapporto in procura, dove scopriremo la verità dei fatti.
Le indagini
Al momento sono iscritti al registro degli indagati le seguenti figure: Fiorese, 63 anni, ad di La Linea; Roberto Di Bussolo, 51 anni, residente a Mestre, dirigente del settore Viabilità terraferma e mobilità del Comune di Venezia e Alberto Cesaro, 47 anni, residente a Martellago (Venezia) responsabile del Servizio manutenzione viabilità terraferma del Comune.
Il consulente della Procura: il ‘Mastino’
La procura ha nominato l’ingegnere Placido Migliorino come proprio consulente. Il dirigente del ministero delle Infrastrutture è soprannominato “Mastino” per l’accuratezza con cui svolgeva gli accertamenti sulle manutenzioni effettuate dalla concessionaria autostradale nel centro Italia. Dopo la tragedia del ponte Morandi di Genova, fu nominato responsabile delle verifiche straordinarie sulla sicurezza statica dei viadotti autostradali.