“Puntai tutto sul Milan, andò male”: il giocatore piangeva a bordo campo, inquadrato dalle telecamere. Fagioli ha confessato tutto all’interrogatorio in procura, “avevo milioni di debiti”

Quasi 3 milioni di debiti per Nicolò Fagioli, il centrocampista che è ormai sulla bocca di tutti e non perché è riuscito a impressionare in campo: chiunque ha espresso la propria opinione sul ragazzo, anche precipitosamente. L’impressione che ne emerge non è positiva, è stato chiamato ‘bimbom*nchia’ dalla vecchia guardia, è rimasto in silenzio con umiltà, senza spavalderia. Oggi emergono le sue dichiarazioni in Procura, il profilo che troviamo è quello di un ragazzo di 22 anni impaurito, distrutto, risucchiato dalla ludopatia. L’interrogatorio al quale è stato sottoposto il 28 settembre, venuto a galla dopo quasi un mese e dopo un mese dalla Pec in cui quasi si autodenunciava il centrocampista bianconero, ci mostra l’animo del giovane. Tormentato.

L’interrogatorio

Fagioli ha 22 anni, è un ragazzino. Girano video di Corona in cui l’ex fotoreporter si farebbe raccontare l’adolescenza del giocatore bianconero: un presunto compagno di classe avrebbe affermato che Nicolò sarebbe sempre ludopatico sin dai tempi della scuola. Tuttavia, il profilo del calciatore è basso, la persona è distrutta, e dietro a quegli errori reiterati, gravi, e per i quali pagherà, si cela un animo fragile. Era il 28 settembre e si trovava a Piazza Adriana per l’interrogatorio quando ha ammesso di essere stato ‘inghiottito’ dal gioco d’azzardo: “Il periodo più brutto è stato fra marzo e aprile 2023. In Sassuolo-Juve ho commesso un errore tecnico e sono stato sostituito. All’uscita ho pianto per i debiti… A settembre 2022 erano 250mila, poi erano arrivati oltre i 2,7 milioni”.

Un’escalation terrificante, che solo chi conosce bene l’aritmetica sa intuire: Nicolò aveva perso il controllo ed era entrato nel loop negativo del desiderio di recuperare le sue perdite. Quando ne ha parlato in Procura Federale, si è tolto un macigno dallo stomaco: il calciatore si era praticamente autodenunciato con una Pec lo scorso 30 agosto. Il calciatore si è sfogato, è stato come un fiume in piena: la squalifica di tre anni è stata ridotta a 7 mesi, alla quale si aggiunge un’ammenda economica. Potrebbe sembrare un fattore di poco conto per un presunto calciatore milionario, ma si vocifera che Nicolò attualmente non abbia soldi, proprio a causa della ludopatia. “Fagioli è povero”, dicono le presunte fonti di Corona.

“Ho iniziato col tennis”

“Ho iniziato col tennis e il casinò on line, poi col calcio, ma mai su partite della Cremonese e della Juventus, neanche su falli, cartellini, risultati esatti o marcatori. Under e over. Ma a un certo punto non potevo più prelevare i soldi dal mio conto corrente controllato da mia madre e ho iniziato a chiedere i soldi ai miei compagni che erano all’oscuro di tutto. 40mila euro a Gatti, che li pretende ancora, e a Dragusin. Dicevo che mi servivano per comprare i Rolex in una gioielleria di Milano, che in realtà utilizzavo per restituire in parte le somme di denaro”.

Quasi 3 milioni di debiti, le chiamate: “Ti spezzo le gambe”

I debiti si accumulavano e aumentavano, coinvolgendo altri calciatori. Nel frattempo le pressioni dei ‘delinquenti’ aumentavano. Lo chiamavano, gli dicevano: “Ti spezzo le gambe”. “Per riprendermi puntai su una vittoria facile del Milan, ma la squadra avversaria ebbe la meglio. E io andai sempre più sotto”. Fece una maxi scommessa sulla doppia chance che prevedeva la sua vittoria in caso di pareggio o trionfo del Milan, andò male. Era il 30 ottobre di un anno fa. Lo fece anche per Real-Inter: “Circa 110 mila euro con le betar.bet e specialebet.bet, circa 1,5 milioni con la piattaforma illegale bullbet23.com, circa 1,3 milioni con altra piattaforma illegale”.

Tornando sulla bet persa con il Milan, c’era ancora Tonali tra i rossoneri: “L’ho visto col telefonino e scommetteva, non sono riuscito a vedere se sul calcio o altri sport, e gli ho chiesto cosa stesse facendo e lui mi rispose che potevo farlo anch’io perché i movimenti non erano tracciabili. Da quel momento ho cominciato a puntare anche io perché lo facevano gli altri per noia e non mi ponevo il problema se i siti fossero regolari o meno”. Una conversazione con Sandro lo avrebbe spinto a provarci. Il centrocampista attualmente in forza al NewCastle lo avrebbe introdotto su Icebet: “E nell’ambiente si vociferava che anche lui avesse ingenti debiti in giro”.

Le scuse di Nicolò Fagioli sui social

Le modalità di scommessa erano sempre le stesse, seguendo un iter specifico: tutto è iniziato nel 2021, quando Nicolò era un calciatore della Cremonese, ed è proseguito sino a maggio scorso. Scommetteva direttamente o rivolgendosi a terzi. Riceveva la password su WhatsApp da un referente mai incontrato di persona. Questo avveniva online o attraverso le agenzie fisiche legalizzate. Tuttavia, è ormai risaputo che i calciatori abbiano eseguito scommesse presso bookmers illegali. Fagioli si ritiene “disperato”, ammette di aver cominciato a giocare anche su Eurobet “a un certo punto”, un bookmaker legale.

A parte l’interrogatorio di Nicolò, il centrocampista ci ha tenuto a parlare direttamente con i propri fan e i propri tifosi, attraverso due stories su Instagram: “Pensavo di partire chiedendo scusa non solo ai tifosi bianconeri, ma a tutti i tifosi del mondo del calcio e dello sport per l’errore ingenuo che ho fatto”. Poi, ancora: “…invece no, sono obbligato a partire dallo schifo che scrivono su di me giornali, persone solo per mettermi in cattiva luce con mille falsità… o forse meglio, solo per conquistare due visualizzazioni in più. Presto parlerò”.

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