Don Federico De Bianchi è stato condannato dal tribunale di Treviso per le molestie sessuali nei confronti di una vittima, era imputato per le presunte molestie su quattro persone, avvenute tutte tra il 2009 e il 2010. Si trattava di persone degenti del reparto psichiatria dell’ospedale dove il sacerdote faceva il cappellano. La Diocesi di Vittorio Veneto ha riferito questo attraverso una nota. Assolto da uno dei quattro casi, prosciolto per altri due, il sacerdote alla fine è stato condannato per l’ultimo di essi, per i quali era imputato. L’accusa chiedeva otto anni di reclusione.

Tuttavia, il prete continua a “confidare nella giustizia, ed esprime la disponibilità a proseguire l’iter giudiziario “con la serenità che viene dalla mia coscienza”. Il vescovo della Diocesi, Monsignor Corrado Pizziolo, dice: “Esprimo dispiacere per l’esito del primo grado di questo lungo processo, durato già quasi sette anni, che vede come imputato don De Bianchi. Fin dall’inizio del procedimento don Federico ha sostenuto la propria innocenza, rinunciando a qualsiasi forma di patteggiamento, sicuro che la sua innocenza sarebbe stata documentata dal dibattimento. In base agli elementi di cui sono a conoscenza rimango convinto che don Federico sia estraneo alle azioni di cui è accusato. Proprio per questo –conclude – incoraggio il ricorso in appello, convinto che sarà dimostrata la sua estraneità a quei fatti che, ancora, gli sono imputati”.

La ricostruzione

I ragazzi dei quali il parroco avrebbe abusato erano tutti poco più che maggiorenni, ricoverati a Conegliano nel reparto di psichiatria. Il quarto di loro era in ospedale a Vittorio Veneto al capezzale della bisnonna. Secondo la Procura, uno dei casi era inattendibile e due di loro si erano costituiti parte civile, assistiti dai legali che avevano chiesto 30mila euro e di danni e 15mila di provvisionale per uno dei due; 30mila e 10mila rispettivamente per l’altro.

I fatti erano venuti a galla tra il 2013 e il 2014, grazie ad un infermiere che aveva confermato le voci ventilate dopo aver conversato di questo con i ragazzi. “Siamo stati toccati da don De Bianchi”, si sarebbe sentito dire. L’infermiere aveva asserito di aver segnalato il caso al responsabile del vicariato di Vittorio Veneto: “Mi era stato detto che c’era molto rammarico ma sono stato invitato a riflettere su come un’eventuale denuncia avrebbe esposto i pazienti a un pubblico scandalo e non avrebbe aiutato il recupero di una corretta condotta del parroco”. L’infermiere oggi vive e lavora in Inghilterra.

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