Il figlio dell’allenatore dell’Inter, Simone Inzaghi, e della conduttrice Alessia Marcuzzi, Tommaso Inzaghi, è stato ascoltato come testimone lo scorso venerdì 13 ottobre in merito all’inchiesta nella quale risulta indagato Leonardo Apache La Russa, il figlio del presidente del Senato Ignazio. I due ragazzi si conoscono per aver frequentato lo stesso college di Londra. La notte dei fatti, a cavallo tra quella del 18 e quella del 19 maggio scorsi, c’era anche il figlio della Marcuzzi in quella discoteca dove sarebbe stata drogata la ragazza, secondo l’accusa.
Lo stesso Tommaso aveva confermato la sua presenza in fase di deposizione: era nella discoteca Apophis e ha risposto in qualità di persona informata sui fatti, insieme ad un altro amico, e due ragazze, amiche di Leonardo. Gli investigatori hanno effettuato la copia dei contenuti dei telefoni dei giovani, compreso quello del figlio del mister nerazzurro: sono spuntati fuori nuovi spunti d’indagine.
Cosa è successo la notte tra il 18 e il 19 maggio?
Stando alla versione della ragazza 22enne che ha denunciato La Russa jr., lei sarebbe stata drogata, poiché non ricorderebbe nulla dopo aver consumato il drink offerto da Leonardo Apache. Secondo la denuncia, avrebbe ripreso conoscenza solo al risveglio la mattina seguente, dove si sarebbe ritrovata nuda nel letto di Leonardo. Da quanto emerso dall’analisi delle chat dei ragazzi, compresa quella di Tommaso Inzaghi, vi sarebbero nuovi spunti di indagine estrapolati dai due telefoni del figlio del politico.
Adesso si attendono gli esiti delle analisi genetiche sulle tracce biologiche rilevate su alcuni reperti, tipo gli indumenti della presunta vittima: secondo quanto trapela, sarebbero in arrivo nella settimana entrante. Sarà il modo per effettuare la comparazione col Dna degli indagati.
La ricostruzione con la testimonianza della 22enne
La 22enne che ha denunciato il figlio di Ignazio La Russa, Leonardo Apache, aveva rilasciato la sua prima testimonianza pochi giorni dopo l’accaduto, raccontando i dettagli della nottata e della mattinata seguente, sino al “risveglio in stato confusionale” in casa del politico. La giovane presume di aver ingerito una sostanza stupefacente ben diversa dalla cocaina e il tutto sarebbe avvenuto a sua insaputa. Ad avvalorare la tesi, la testimonianza dell’amica con la quale si trovava quella notte in discoteca. I fatti risalgono allo scorso 18 maggio, ma la giovane ha deciso di denunciare tempo dopo.
Mentre la famiglia La Russa assicura che “non c’è stata alcuna costrizione”, come spiega il legale Adriano Bazzoni, con Ignazio che giura di aver “interrogato” a lungo il figlio e di essere certo della sua innocenza, l’inchiesta va avanti ed è stata affidata al sostituto procuratore della Repubblica, Rosaria Stagnaro, diretta dal procuratore aggiunto, Letizia Mannella. Mentre si cerca di venire al nocciolo della questione e stabilire se c’è stata o meno violenza (alla giovane era stata assegnata una prognosi di 14 giorni, con diagnosi di lividi al collo e ad una coscia), e se questa si sia verificata per induzione (approfittando della bassa difesa della vittima, ammesso che sia stata realmente drogata con una sostanza), la 22enne aveva spiegato:
“A mezzanotte, con una mia cara amica, sono andata alla discoteca Apophis Club a Milano. Quando siamo arrivate ci siamo messe a ballare. Poi mi sono accorta della presenza di un mio compagno di scuola del liceo: Leonardo Apache, figlio del politico Ignazio La Russa. Ci siamo salutati, abbiamo bevuto un drink”.
L’amica della presunta vittima riferisce di aver visto la 22enne piuttosto “euforica” davanti a Leonardo, e si sarebbero anche baciati prima di “sparire”: “Da quel momento”, la giovane non ricorda “più nulla”.
Il risveglio in stato confusionale in casa La Russa
“Mi svegliai in assoluto stato confusionale, non ricordandomi cosa avvenne la sera prima, nuda nel letto con a fianco Leonardo La Russa”, al quale chiese: “Cosa è successo? Come siamo arrivati a casa? Dove ci troviamo?”. E Leonardo le avrebbe risposto: “Siamo venuti qui dopo la discoteca, con la mia macchina”.
“Mi conferma che sia lui che il suo amico avevano avuto un rapporto con me, a mia insaputa”. L’amico è un dj che sarebbe rimasto a dormire in casa La Russa dopo la frenetica nottata. Mezz’ora dopo il risveglio, intorno alle ore 12.30, Ignazio La Russa si sarebbe “affacciato” nella stanza per controllare che tutto fosse in ordine e per salutare il figlio e la giovane.
“L’unico dato certo che posso riferire è che Leonardo mi ha dato un drink, mi ha portato a casa sua senza che io fossi nelle condizioni di poter scegliere cosa fare, ha ammesso di aver avuto rapporti sessuali, lui e l’amico, sempre a mia insaputa. La mia amica mi ha riferito che dopo l’assunzione di quella bevanda alcolica non ero più in grado di parlare normalmente”.
Il legale della 22enne, Stefano Benvenuto
“Ciò a cui dovranno rispondere i magistrati è se abbia assunto a sua insaputa sostanze diverse dalla cocaina che le hanno provocato un tale stordimento da non farle ricordare nulla: come si può assumere cocaina e non ricordare nulla fino all’indomani? La cocaina è nota perché provoca eccitamento, non sonnolenza”.
“In caso affermativo, si dovrà stabilire chi le abbia dato queste sostanze, e se ci sia no il coinvolgimento di Leonardo La Russa”.