Fa notizia l’emigrazione costante di italiani pensionati che scelgono altri Paesi piuttosto che vivere gli anni d’anzianità in Italia. Si tratta di persone facoltose, reduci da lavori prestigiosi: vi sono imprenditori, negozianti, comandanti Alitalia, dirigenti bancari ed ancora e ancora. Oggi preferiscono godersi la pensione fuori dal Belpaese. Gli anziani italiani, attratti dalla fiscalità dell’Albania e dal potere d’acquisto generale del Paese, hanno ormai deciso di cambiare vita e non voltarsi più indietro. Lo fanno per godersi i frutti di tanti sacrifici. Come racconta il Corriere della Sera, la scelta di queste persone è dovuta anche alla mancanza di tasse sulla pensione, sugli appartamenti. Non c’è il bollo per l’auto e non vi sono spese condominiali superiori ai 100 euro l’anno: insomma, un paradiso terrestre.

“Potremmo lasciare aperte le porte di casa, tanto non entrano estranei. Niente scippi, furti, rapine, insomma niente microcriminalità; siamo tranquilli e protetti, abbiamo la certezza di muoverci in libertà, sereni. In Italia queste cose te le sogni, città o provincia che sia”, racconta il 73enne Carmine Iampietro, ex titolare di un’officina di Novara. Sono anni che vive in Albania, non si è mai pentito della sua scelta. “Siamo un Paese morto che tartassa chi ha faticato”, rivolgendosi a quello italiano.

L’Albania non è un paradiso solo dal punto di vista economico e di benessere generale, il rapporto tra le persone sembra essere quello che un tempo si viveva anche in Italia: meno diffidenza, più socialità. Meno divisione, più cordialità e sostegno reciproco. Lo stesso che potevamo dire dell’Italia prima dell’avvento degli smartphone, per cercare di sancire una tempistica di riferimento quanto più precisa possibile. Vi sono anche donne che prediligono la meta albanese per passare gli ultimi anni di vita “in pace”: “Sono vedova, ho 76 anni, sono nata sul lago Maggiore, sono stata segretaria, baby sitter, cuoca – racconta Gabriella Mondoni -. Ero stufa, stufa e ancora stufa dell’Italia, così una mattina ho preso le mie stampelle, la sedia a rotelle, le valigie, il micio, e oplà: Durazzo. Soffro di gravi problemi alle ossa, serviva un luogo di mare e di sole, in tranquillità, con spese mediche contenute: le visite non superano i 30 euro. Fatico a deambulare, ma se soffro d’insonnia non m’importa, esco, raggiungo lentamente il mare, mi posiziono e mi rilasso. Indisturbata. E godo per gli attimi di contentezza”.

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