Il turista inglese che incise il nome della fidanzata su un muro del Colosseo è ponto a pagare la multa di 965 euro ma non gli è stato recapitato l’Iban per il bonifico
Ha tutti i contorni di una trama di un film commedia la vicenda del turista inglese che lo scorso 23 giugno, su uno dei muri del Colosseo incise il suo nome e quello della sua ragazza. Il 27enne Danailov Dimitrov, infatti, era stato colto sul fatto, proprio mentre deturpava l’Anfiteatro Flavio con la scritta “Ivan+Hayley 23”.
Dopo averlo individuato per mezzo di un video, gli investigatori avevano commutato al ragazzo una multa di 965 euro. Che fino ad oggi ancora non è stata pagata. Il motivo? Perché nessuno ha fornito al ragazzo l’Iban per effettuare il pagamento tramite bonifico.
Una vicenda surreale
L’ammontare della multa, infatti, è stato regolarmente notificato ma, a distanza di tre mesi, nessuno ha fornito i dati bancari per estinguere la multa. Questo nonostante le continue sollecitazioni da parte della Procura di Roma e dell’avvocato del turista. “Ringrazio il pm per il senso della misura dimostrata nella scelta concordata sulla pena. Ma insieme al magistrato ci siamo dovuti scontrare contro la burocrazia della pubblica amministrazione, degna di un Paese centro-africano degli anni ‘80 e che andrebbe ridimensionata dalla politica”. Ha riferito Alexandro Maria Tirelli, il legale che difende il turista inglese.
“Trovo assurdo che la legge imponga una condizione per la concessione della sospensione della pena e la pubblica amministrazione, di fatto, impedisca di realizzarla”. Ha concluso.
Dopo la lettera di pubbliche scuse che aveva scritto per l’increscioso atto, Dimitrov si era detto pronto a pagare la multa. E il Pubblico ministero che si occupava del caso aveva dato il suo consenso. Facendo, quindi, una stima dei costi, per ripristinare il laterizio ottocentesco e il compenso per il restauratore, si era giunti al totale di 965 euro da pagare come multa.
Una volta notificata, però, non è mai stato fornito il destinatario a cui pagarla. Come riporta Il Messaggero, la vicenda ha iniziato a mostrare i suoi contorni surreali soprattutto quando si è mossa persino la Polizia locale di Roma Capitale. Per “acquisire le coordinate bancarie del Parco Archeologico del Colosseo”.
Dal Parco Archeologico lasciano intendere che dalla settimana prossima si attiverà la dirigente dell’Ufficio Bilancio e pagamenti del ministero dei beni culturali. Per chiudere l’increscioso episodio, infatti, fornirà finalmente (si spera) l’Iban sul quale versare la cifra della multa.
Continua a leggere su Chronist.it