Alessia Pifferi nel luglio 2022 lasciò morire sua figlia Diana di stenti per passare del tempo con il suo fidanzato. La piccola Diana fu lasciata sola per 6 giorni a soli 18 mesi, con 2 biberon di latte e una bottiglietta di tè. Pifferi durante il processo a suo carico ha rivelato: “Pensavo che il latte bastasse”. L’eco generato dalla raccapricciante vicenda e le ultime dichiarazioni della donna hanno riacceso i riflettori sulla tragica storia, per questo la 37enne è stata vittima di violenza da parte delle altre detenute.

L’aggressione in carcere

Calci, spinte, sputi, insulti di ogni genere, Alessia Pifferi è rimasta vittima di brutali aggressioni durante i mesi passati in carcere. Al riguardo, il criminologo Massimo Picozzi ha dichiarato: “Un po’ mi ha sorpreso. La spiegazione che mi sono dato per questa aggressività, questa rabbia, è che questo delitto abbia colpito l’immaginario anche di donne detenute e quindi in qualche misura già indurite dalla vita, ma evidentemente questo è un crimine che ha colpito tutti”.

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Le parole dell’amica di Alessia Pifferi

Riguardo alla tragedia e al comportamento di Alessia Pifferi, si è espressa anche un’amica della 37enne. La donna ha rivelato di non credere che la 36enne sia pazza, ma di considerarla diabolica. “Tutte le mamme, anche gli animali mamme, portano i cuccioli appresso. Chi va mai a pensare che questo essere poteva lasciare la bambina da sola, ma chi lo va mai a pensare? Non penso che abbia un problema psichico, sarà un po’ ignorante, però pazza non è, è diabolica. Chiunque anche se ragionasse come una bimba di 5 anni si porterebbe dietro la propria figlia. Una persona di 36 anni adesso la vogliono far passare come scema? Come pazza? Ma anche no! Ma lei sta recitando perché ribalterà tutta la frittata sugli altri”.

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