34 anni: è il tempo trascorso dall’omicidio di Nino Agostino e di sua moglie incinta, alla condanna all’ergastolo del boss mafioso Madonia, che li uccise il 5 agosto 1989, a Carini (Palermo). In tutti questi anni il papà di Nino, Vincenzo Agostino non si è mai perso un’udienza, voleva che la memoria del figlio ucciso non venisse cancellata e così è stato.
Il 5 ottobre Madonia è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio di Nino Agostino e sua moglie
Insieme a Vincenzo, il papà di Nino Agostino, fino al 2019 c’era anche mamma Augusta, scomparsa nel 2019. Lo scorso 5 ottobre, dopo decenni di battaglie, la Corte d’Assise d’Appello di Palermo, ha confermato l’ergastolo per Antonino Madonia, che aveva scelto di essere processato con rito abbreviato. Da processare però, ci sono ancora altri 2 boss: Gaetano Scotto e Francesco Paolo Rizzuto.
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Vincenzo e la promessa di non tagliarsi più barba e capelli
A tal riguardo, il papà di Nino Agostino ha rivelato tutta la sua soddisfazione per una sentenza che finalmente è arrivata: 34 anni ha aspettato Vincenzo, ma alla fine giustizia è stata fatta. “Non si può capire quello che abbiamo passato noi in 34 anni: ho perso un figlio, una nuora e il bambino che aveva in grembo. Trentaquattro anni di bugie e di depistaggi. Trentaquattro anni di sofferenza e ancora non è finita. Ora c’è una parte della verità, ma la vorrei tutta. Manca ancora il rito ordinario a Gaetano Scotto e Francesco Paolo Rizzuto. Spero che arrivi presto una sentenza perché non è normale che da 34 anni io non ho la faccia pulita. Avevo promesso che non mi sarei più tagliato capelli e barba finché non avrei avuto giustizia. Non è giusto che sia passato così tanto tempo”.