Da ieri, venerdì 6 ottobre, è disponibile il primo clubtape di Elodie, un mix di 7 tracce dell’artista per richiamare l’atmosfera da club. Sempre al centro dei temi vicini alle donne e alla comunità LGBTQIA+, la cantante ha parlato in generale delle donne, di sé stessa e del suo corpo e di come vive la libertà di mostrarsi nel modo in cui preferisce, senza vincoli e senza “soprusi psicologici”, tipo quelli subiti in passato. Il suo pubblico oggi è prevalentemente LGBTQIA+, e le va bene così: “Non mi interessa piacere agli uomini eterosessuali, a parte il mio fidanzato. Sono orgogliosamente femminista. Questo lavoro è un manifesto politico e artistico; per le donne è stata una estate molto dura con tante, troppe violenze. Ciascuna di noi dovrebbe pensare a quanti gesti di violenza fisica e psicologica ha subito”.
Ha subito anche lei in passato, oggi la musica è cambiata: in tutti i sensi. “Anche io sono stata oggetto di soprusi psicologici, ma ora non permetto più a nessuno di farmi male, mi ha aiutato tanto la psicoterapia per curare i miei traumi infantili imparando anche a gestire la rabbia”. Restare sé stessi è la chiave, liberi. Un concetto fondamentale quello della libertà, come rivendica nel brano Elle: “Mi vorrebbero vestire, mi vorrebbero coprire, ma sono qui per provocare, per dare un po’ di magia, a certa gente con le idee confuse non farò le scuse, siete più belli con le bocche chiuse”. In conferenza stampa ha spiegato: “È evidente che c’è un problema importante, è stata un’estate molto brutta per noi donne e per tutti, c’è qualcosa di brutale, misogino che non va giustificato in nessun modo, dovremmo metterci tutti in discussione e pensare a quante volte abbiamo attuato gesti sessisti, anche noi donne. Ti fanno credere che devi essere forte e in parte è vero, devi essere lucida ma bisognerebbe non aver paura, quindi parlarne, sensibilizzare l’uomo che dovrebbe darci una mano. Il nostro corpo è un manifesto ed è politica, nella storia l’essere più maltrattato è la donna forse solo dopo le persone trans, ma per questo dobbiamo puntare i piedi, dire la nostra e non avere paura. Sono secoli che dobbiamo fare un passo indietro e capire la fragilità dell’uomo, ma io sono stanca di giustificare la loro paura della bellezza della donna, l’uomo ha paura della donna perché la donna crea”.
Il corpo della donna
“Il nostro corpo è un manifesto ed è politica, sono una donna libera, che ha anche una voce. Siamo libere di scegliere come esprimerci e come utilizzarlo: per me è arte, è libertà. Sono onesta intellettualmente, ho la terza media e mi sento ignorante per questo non posso fare politica, ho tanta passione ma ci vuole rispetto delle istituzioni non mi sento all’altezza, ma mi spiace che chi sta in politica non si metta in discussione. L’immagine è molto importante per me, il mio progetto d’immagine è forte quanto la musica, voglio essere libera di esprimermi, giocare e sfogarmi”.
Sulla foto di lei nuda, con una mano che copre i genitali, presente sulla cover di Milo Manara: “È un’elaborazione culturale in cui il tema dell’indipendenza femminile e la potenza del corpo sono centrali (…). Rispetto alla famosa foto il maestro ha tolto la mano che pudicamente avevo messo sui genitali”.