Secondo i tecnici che hanno redatto un dossier nel 2017, stando a quanto rivelato al momento dalle indagini, quel guardrail doveva essere sostituito ben sei anni fa. E su entrambi i sensi di marcia del nuovo cavalcavia di Marghera. Secondo le linee guida impartite dall’UE, approvate nel 2012, quel guardrail non era a regola, ecco il motivo della segnalazione tecnica. Tra i parametri richiesti, vi era “l’innalzamento e l’ispessimento dei parapetti sulla strada ad alta circolazione”. Quel buco di due metri, oggetto di perizia, non è mai stato sistemato sebbene non esistesse più la vecchia scala che garantiva l’accesso: non c’era da oltre vent’anni.

Quella scaletta fu rimossa addirittura quando l’Anas gestiva il tratto stradale, poi passato sotto la giurisdizione comunale. I tecnici segnalavano anche casi di “ammaloramento delle fasce metalliche dovuto agli effetti degli agenti aggressivi esterni”, tipo la ruggine. Ma, in particolar modo, si poneva l’attenzione sulla necessità di predisporre una manutenzione straordinaria, che includeva anche il rifacimento delle solette che reggono le putrelle di sostegno dei parapetti. Dopo il dossier tecnico, l’anno seguente fu approvato il piano di Fattibilità tecnico-economica e, nel 2020, si diede vita al Progetto definitivo, che prevedeva il “risanamento cordoli e sbalzi laterali, rifacimento pavimentazione e sostituzione barriere a parapetti”, il tutto per un costo di sei milioni di euro circa.

Il cantiere fu rinviato prima al 2021 e poi al 2022: i ritardi della pandemia rallentarono ulteriormente le tempistiche. Alla fine, il primo vero cantiere ha visto luce lo scorso mese: tempi di lavoro previsti, 20 mesi. Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro: “Il cavalcavia è un’infrastruttura degli Anni Sessanta passata al Comune una quindicina di anni fa. Noi abbiamo fatto le manutenzioni che la legge ci consentiva di fare. Se mi chiede perché non abbiamo pensato di cambiare il guardrail le rispondo che non potevamo farlo. Serviva un progetto unitario, che è stato approvato l’anno scorso e per cui abbiamo stanziato oltre sei milioni di euro anche di fondi Pnrr e i cui cantieri sono già in corso. L’iter è stato avviato nel 2016 con i primi rilievi. Per sostituire la barriera di protezione bisogna intervenire anche sulla piattaforma stradale e sui pilastri, insomma su tutta la struttura”.

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