Carlo Antonini ormai da anni lotta contro la Sla, per questo si esprime solo attraverso un sensore e i suoi pensieri vengono condivisi sui social attraverso un comunicatore. Tuttavia, nonostante le difficoltà che l’uomo ha nell’esprimersi, un post su Facebook dell’uomo sta facendo molto discutere.
La ricostruzione dei fatti
Nel lungo messaggio che Carlo Antonini ha condiviso con i suoi amici su Facebook, il 58enne esprime tutta la sua frustrazione per via di una lettera inviatagli dall’Inps che gli chiede di restituire 1200 euro di accompagno. In origine Carlo aveva pensato si trattasse di un errore o di uno scherzo di cattivo gusto, invece è tutto vero. Per via di un ricovero di 2 mesi all’ospedale Niguarda di Milano, avvenuto nel 2021, dovrò restituire dei soldi all’Inps. La legge, infatti, prevede che per ricoveri lunghi più di 29 giorni, decade il diritto a percepire la pensione di 50 euro al giorno.
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Le parole di Carlo Antonini, malato di Sla
“Ciao a tutti, sono Carlo Antonini malato di SLA”, inizia così il lungo post di denuncia del malcapitato. “Prima di tutto voglio precisare che non voglio niente, ma voglio spiegare certe situazioni che un disabile deve passare. Se uno che prende l’accompagnamento va in ospedale e il grave lavoro di assistenza della famiglia passa all’ospedale, è giusto che per il periodo di degenza non prenda l’accompagnamento. Ma per un malato come me, che ha bisogno di una persona sempre vicino, che fa fare una carta dall’ospedale spedita all’Inps, questa carta poi vale se al massimo stai in ospedale 29 giorni? Senza dire i costi pagati da mia moglie, circa 850 euro per il mangiare”. L’inps, dunque, ha richiesto indietro l’accompagno percepito dal 58enne dopo il 29esimo giorno di ricovero. Infine conclude: “vi chiedo solo di condividere questa storia perché queste stupidate vengano tolte, perché non tutti i malati sono fortunati come me”.