Una storia incredibile, culminata nel peggiore dei modi: la sua salvatrice si è rivelata la vera carnefice. Il 23enne romano è la vittima di questa vicenda. Se vogliamo, la doppia vittima. Prima il giovane è stato aggredito in strada, poi la trans lo ha salvato, salvo drogarlo e approfittare di lui in un secondo momento, durante lo stato di incoscienza del giovane. Andiamo con ordine. La trans 38enne, di origini brasiliane, era intervenuta durante l’aggressione subita dalla vittima in strada. Il 23enne faceva ritorno a casa dopo una cena in famiglia ed era in auto insieme ad un’amica. La ragazza lo aveva poi lasciato a piedi, in una zona di Roma Est. Il periodo di riferimento è il 27 dicembre del 2021, eravamo in piena emergenza Covid-19 e c’erano diverse restrizioni in atto, come il coprifuoco. Ecco perché il ragazzo è stato lasciato lontano da casa. Ieri è arrivata la condanna nei confronti della 38enne.
La ricostruzione
Il giovane, in attesa dell’autobus, è stato avvicinato da un uomo intenzionato a derubarlo. Il 23enne, terrorizzato, gli aveva consegnato una delle borse che possedeva per cercare di far dissuadere l’aggressore dal piano che aveva in serbo. “In quella borsa c’era solo cibo”, ha dichiarato il ragazzo in tribunale. Purtroppo, per il giovane c’era poco da fare: il malvivente insisteva ed era stato quello il momento in cui la 38enne aveva agito in suo soccorso. A bordo di un’auto, la brasiliana aveva proposto un passaggio al ragazzo. Una volta salito sulla Fiat500, il giovane era stato rassicurato dalla 38enne, e aveva accettato l’aiuto grazie al fatto che la conosceva, essendo una cliente fissa di un negozio d’abbigliamento in cui lavorava il 23enne. Ebbene, come spiegato poi in aula di tribunale, il ragazzo sarebbe crollato in uno stato di incoscienza, favorito dal consumo di alcol durante la cena in famiglia e dall’elevata temperatura dell’auto, dovuta ai riscaldamenti accesi alla massima potenza, essendo dicembre.
La violenza
Sarebbe stato quello il momento nel quale la trans avrebbe agito per approfittare fisicamente del giovane. Invece di accompagnarlo a casa, lo avrebbe preso con la forza e portato nel proprio appartamento. Il 23enne, tra lo stato di veglia e l’incoscienza, continuava a chiedere di essere accompagnato a casa. La trans avrebbe invece dato il via all’incubo del giovane. Con la scusa di rinfrescarlo con un bicchiere d’acqua, ha avuto modo di drogarlo. Il ragazzo si sarebbe svegliato durante la violenza sessuale subita, per poi crollare nuovamente, privo di sensi.
All’indomani mattina, il giovane è riuscito a fuggire e, dopo qualche giorno, ha trovato il coraggio di denunciare tutto prima agli infermieri del pronto soccorso nel quale si è recato per farsi medicare, dove gli furono assegnati alcuni giorni di prognosi a causa delle lesioni subite, poi alle forze dell’ordine. Il ragazzo si è ricordato della villa in cui è stato portato dalla donna trans ed è tornato sul posto per fotografare l’auto. La donna si è poi presentata al negozio dove lavorava il 23enne per minacciarlo dopo la convocazione per l’elezione di domicilio. Il giovane, in contatto con le forze dell’ordine, è riuscito a coglierla in flagrante mentre minacciava il ragazzo, e a farla identificare dagli agenti in divisa.
Ieri la condanna
La 38enne è stata condannata dalla quinta sezione penale del Tribunale di Roma, presieduta da Maria Bonaventura, per violenza sessuale. “Ho trovato il coraggio di denunciare per evitare che altre persone subissero quello che ho subito io”, ha detto la vittima.