Una giovane mamma ha scoperto di avere un divaricatore nell’addome facendo una TAC dopo un anno di forti dolori e fitte post parto

Era passato più di un anno da quando una 20enne aveva dato alla luce suo figlio tramite parto cesareo, ma i dolori all’addome non accennavano a finire, così fece una TAC per scoprire le cause delle sue sofferenze. L’esito? I medici avevano dimenticato uno strumento chirurgico nella sua pancia “grande quanto un piatto piano”.

La vicenda in questione sta facendo scalpore in tutto il mondo ma, soprattutto, sta destabilizzando l’opinione pubblica e il sistema sanitario neozelandese. Visto che è accaduto a Auckland. Immediatamente è stata avviata un’inchiesta da parte del commissario per la salute e la disabilità che ha potuto, chiaramente, dimostrare che l’azienda sanitaria della città neozelandese ha trasgredito il codice dei diritti del paziente.

L’esito sconvolgente della TAC

Nel rapporto pubblicato dal commissario per la salute e la disabilità si legge che nell’addome della donna è stato ritrovato “un divaricatore per ferite Alexis (AWR), un dispositivo utilizzato per ritrarre i bordi di una ferita durante un intervento chirurgico. Ciò ha provocato nella donna dolori addominali cronici fino a quando il dispositivo non è stato scoperto incidentalmente durante una TAC addominale”.

Durante l’intervento, avvenuto nel 2020, in sala operatoria c’erano un chirurgo, tre infermieri, 4 anestetisti, un’infermiera strumentista e un’ostetrica. A seguito dell’intervento però, la 20enne, che ha tenuto a rimanere anonima, ha riscontrato continui dolori e fitte nell’aera operata. Per 18 lunghi mesi sempre gli stessi, continui dolori all’addome. Fino alla TAC e alla scioccante scoperta.

Sempre secondo il rapporto il chirurgo avrebbe eseguito una laparotomia mediana utilizzando un Alexis di dimensioni considerevoli. “Tuttavia, il chirurgo ha dichiarato che era troppo piccolo per l’incisione, quindi è stato rimosso e sostituito con un AWR extra-large”. Recita il rapporto.

Per dare un’idea ben precisa dell’arnese in questione, il divaricatore lasciato all’interno della pancia della donna era “grande quanto un piatto”. Quindi rotondo e trasparente, fissato su due anelli e pensato per incisioni fino a 17 cm di diametro.

“Quando un oggetto estraneo viene lasciato all’interno di un paziente durante un’operazione, le cure sono scese al di sotto dello standard appropriato. È una cosa che non dovrebbe accadere mai.” Conclude il commissario per la salute e la disabilità della Nuova Zelanda.

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