Una donna ha denunciato l’ennesimo scontrino shock di questa estate folle, rivolgendosi direttamente a Fanpage.it: l’episodio risale alla sera del 22 agosto, la donna era in vacanza a Maratea, provincia di Potenza, insieme alla figlioletta di 15 mesi. “La bimba era irrequieta e accidentalmente ha fatto cadere un piatto, rompendolo”, ha spiegato la donna al noto quotidiano online partenopeo. “Siamo rimasti sorpresi perché al momento del conto abbiamo visto che nella ricevuta era stata aggiunta l’indicazione del piatto rotto senza che ci fosse stato detto prima. Non ci è davvero mai capitato per questo lo abbiamo segnalato perché ci siamo rimasti davvero male”.

L’aggiunta è consistente: ben 20 euro in più sul conto finale. “A noi hanno detto che si trattava di un piatto di ceramica artistica prodotto da loro, sicuramente molto grazioso”. Nonostante la cifra alta, la donna ci tiene a precisare che l’irritazione non è dovuta a quel motivo, quanto per il fatto che “il piatto sia stato addebitato al momento di pagare, senza avvisarci prima. Anche perché il conto noi lo abbiamo controllato quasi per caso”. Il totale, come certifica la ricevuta, è di 135 euro.

La precisazione del locale in merito all’episodio

Un altro aspetto che ha fatto storcere il naso alla cliente è stato il fatto che il locale era stato già allertato della presenza di una bambina di 15 mesi, “e quindi semplicemente sarebbe meglio dire prima che alcuni locali non sono adatti a ospitare bambini così piccoli. Ci siamo rimasti male e sentiti anche gran maleducati anche se, invece, sono cose che possono succedere”. Precisa che non intende rendersi protagonista della solita polemica social per gli scontrini, né fare cattiva pubblicità al ristorante, “visto che l’esperienza della cena è stata molto positiva”.

Quando una dei titolari è stata raggiunta al telefono dal quotidiano con sede a Napoli, questa ha detto: “Noi restiamo senza parole davanti a segnalazioni del genere perché ci sembra più che lecito addebitare la rottura di un piatto di ceramica d’arredamento”. Addebito ‘legittimo’ è dunque la risposta della donna: “Credo sia una cosa assolutamente legittima addebitare la rottura di un piatto d’arredamento, tra l’altro prodotto artigianalmente: se lei va in qualsiasi posto e rompe un oggetto poi lo deve ripagare, lo dice anche la legge. Personalmente, resto allibita e perplessa”.

Continua a leggere su Chronist.it