L’episodio shock in un ristorante sul lago di Como: scatta la rissa a causa dell’ennesimo scontrino della discordia. “Era 4 euro invece dei 3,50 da listino”
Scoppia la rissa nel locale: l’oggetto della discordia è l’ennesimo scontrino maldigerito dai clienti. L’episodio arriva da un ristorante situato sulla costa a nord-ovest del lago di Como, località turistica di Dongo. Al tavolo ci sono due donne, protagoniste della lite che di lì a poco sarebbe scoppiata. “La scelta del locale era fra tre tipi di verdure, e ho chiesto alla cameriera se fosse possibile ordinare un misto delle tre in un singolo piatto”, racconta Barbara C., la cliente che ha denunciato l’episodio sui social. Fin qui tutto chiaro, se non fosse che successivamente “mi sono trovata sullo scontrino un piatto in più di verdure, misteriosamente a prezzo maggiorato: 4 euro invece dei 3,50 da listino”.
La lite
Si può arrivare alla ressa per 50 centesimi? La domanda è retorica, diventa “una questione di principio”, come dice Barbara anche dopo aver ricostruito l’accaduto. Ma andiamo con ordine, è lei stessa a raccontare i momenti cruciali: “Mi lamento e mi rifiuto di pagare il piatto aggiunto, trovandomi davanti un muro di arroganza”, osserva. “Così, in segno di protesta, accenno a lasciare il ristorante: non voglio accettare questa furbizia”. Ed è in quel momento che viene richiesto l’intervento dei carabinieri. Sempre secondo il racconto della donna: “Vengo letteralmente placcata dal proprietario, che chiude il grande cancello elettrico lasciando pure fuori mia figlia ad aspettarmi. Poteva fermarmi e chiedermi di parlarne meglio, e invece… mi ha scattato delle foto, per poco non ha tentato di picchiarmi. Ho dovuto chiamare i Carabinieri”.
La replica del ristorante
Il proprietario del locale non ci sta e ha scelto di usare la stessa arma, i social, per rispondere alle accuse mosse dalla cliente. Soprattutto, per rivedere la versione fornita: “La verdura in più sullo scontrino era giusta, la signora l’ha ordinata e se l’è mangiata”, specifica l’uomo, accusato di aver braccato la donna nella struttura. “E non è vero che è stata chiusa dentro: l’abbiamo fermata in attesa dei Carabinieri, perché non voleva pagare il conto. Il piatto in più, dopo tanto clamore, è stato pure tolto. Ingiustamente”. Chi ha ragione?