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Finalmente parla Cristina: “Massimo voleva solo umiliarmi: era tutto programmato”

Dopo la lettera inviata a “La Stampa” da Massimo Segre due giorni fa, non si è fatta attendere la risposta di Cristina Seymandi: è la prima volta che la donna commenta l’episodio diventato virale in cui il suo compagno, anziché annunciare la data del matrimonio, interrompe la relazione davanti ad amici e conoscenti durante la festa pre-matrimoniale. Nel farlo, non dimentica di elencare i tradimenti della donna.

Ora Cristina tira fuori la sua verità: per farlo, ha scritto una lettera al Corriere della Sera.

Se nel testo di due giorni fa Segre spiegava la sua decisione di rompere il fidanzamento in pubblico durante la festa pre-matrimoniale, elencando nel dettaglio i tradimenti della sua (ormai) ex compagna, la donna ora sottolinea quanto a suo avviso tutto fosse già preparato da tempo.

La lettera di Cristina

Rompo il mio riserbo, dopo giornate di disagio che mi hanno molto provata. Ieri mattina (il 15 agosto, ndr) ho potuto leggere una lettera di Massimo Segre rivolta al direttore di un quotidiano, dove, per l’ennesima volta, la mia vita e il nostro comune percorso insieme erano messe in evidenza a tutta pagina, sulla cronaca nazionale, mescolate, nell’articolo, con la pubblicità per le future iniziative imprenditoriali delle aziende del mio ex compagno (iniziative alle quali peraltro lavoravamo insieme da anni).

Cristina ha anche commentato i riferimenti di Segre all’anello di fidanzamento che aveva regalato alla sua futura moglie, un zaffiro in precedenza appartenuto a sua madre: “L’anello, di cui non perde l’occasione di sottolineare il valore materiale specificandone le caratteristiche, anello al quale ero affezionatissima come ad una delle mie cose più care, misteriosamente sparito (guarda caso) da casa nostra 15 giorni prima di quella tristissima serata salita agli onori delle cronache, a riprova, forse, che c’è chi la vendetta la programma minuziosamente, e perversamente, con largo anticipo.

A quanto scriveva Segre nella lettera inviata a “La Stampa”, “l’amore dovrebbe essere una splendida esclusiva”. La sua ex compagna ha commentato: “Un’affermazione che mi stupisce sentir pronunciare proprio da lui… ma sulla quale preferisco non soffermarmi, perché, a differenza di Massimo, io non sento di avere alcun diritto di erigermi nel contempo a giudice e boia degli eventuali errori delle persone con le quali percorro un pezzo di vita, che siano compagni, familiari o amici, emettendo un giudizio definitivo e applicando anche la massima pena, senza peraltro neppure un minimo di contradditorio.”

Infine, un appello a chi pensa di imitare il comportamento del banchiere: “A tutti gli uomini e donne che in futuro si troveranno nella situazione di poter decidere se divulgare o no fatti privati di una persona, per vendetta, per voglia di riscatto o per “dare la propria versione dei fatti”, ponendo però inevitabilmente l’altro in una condizione di inferiorità, di umiliazione e di dover patire una violenza psicologica.

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