Con l’arrivo del culmine della stagione estiva, insieme all’entusiasmo dei bagnanti, si rinnovano anche le norme che regolamentano cosa è permesso portare sulle sabbie dei lidi attrezzati.
La questione ha suscitato grandi polemiche già l’anno scorso, quando alcuni bagnanti sono stati perquisiti all’ingresso di un lido a Bacoli, vicino Napoli, alla ricerca di cibo.
Un esempio più recente di queste restrizioni arriva dagli stabilimenti balneari pugliesi, dove alcuni impianti hanno esplicitamente vietato l’ingresso con provviste alimentari.
L’obiettivo? Incoraggiare i bagnanti ad acquistare cibi e bevande presso i chioschi gestiti dagli stessi stabilimenti.
L’intervento dell’Associazione Nazionale dei Consumatori
Questa pratica ha scatenato un dibattito sulle spiagge attrezzate, facendo sorgere un dubbio: cosa dice la leggere a riguardo?
L’Associazione Nazionale Consumatori è intervenuta in modo deciso, gettando luce sulla questione: il cuore del dibattito ruota attorno al concetto di civiltà e rispetto per l’ambiente circostante.
L’Associazione ha affermato con chiarezza che è possibile portare cibo in spiaggia, purché si adotti un atteggiamento responsabile e rispettoso del luogo in cui ci si trova.
È fondamentale ricordare che, in base al codice civile italiano, le spiagge e le aree costiere sono proprietà dello Stato e non possono essere vendute, ma solo concesse a operatori privati. L’articolo 822 del codice civile conferma che fanno parte del demanio pubblico “i lidi, le spiagge, le rade e i porti; i fiumi, i torrenti, i laghi e le altre acque definite pubbliche dalle leggi in materia; le opere destinate alla difesa nazionale”.
Le parole dell’avvocato
A chiarire definitivamente il dilemma è l’avvocato e divulgatore Massimiliano Dona, presidente di Unione Nazionale Consumatori. Secondo Dona, è del tutto lecito portare il proprio cibo all’interno degli stabilimenti balneari. L’argomentazione legale sottolinea che la concessione demaniale riguarda principalmente i “servizi spiaggia”, come lettini e ombrelloni, ma non impone vincoli sulla ristorazione. Pertanto, i bagnanti non possono essere obbligati a utilizzare esclusivamente il bar o il ristorante all’interno del lido.