Ordina un caffè e chiede un bicchiere d’acqua del rubinetto, poi si ritrova il costo della richiesta quando è il momento di pagare. “Mi ha risposto che l’acqua loro era filtrata”
Ad essere onesti, non è la prima segnalazione che vediamo in merito ad uno scontrino in cui si evidenzia il pagamento per aver consumato un bicchiere d’acqua del rubinetto. Non si tratterà sicuramente neanche dell’ultima denuncia social. Ma è senz’altro la più recente e riguarda un locale di Pordenone. “In un bar di San Vito al Tagliamento”, scrive il cittadino che ha denunciato l’accaduto attraverso i social. Si tratta di un medico, in pensione, e un fotografo, tal Gian Pietro Deotto, figura nota. Non mostra la ricevuta, ma scrive quanto gli è capitato: “Ho ordinato un caffè con acqua di rubinetto. Prezzo: 2 euro. 1,30 euro per il caffè e 0,70 per l’acqua. Alla mia richiesta di chiarimento, mi è stato risposto che l’acqua era filtrata”.
Non soddisfatto della risposta, ha ribadito: “Ho chiesto solo l’acqua del rubinetto”. Tuttavia, la replica non è cambiata: “Loro non somministrano acqua di rubinetto, ma solo quella filtrata”. Dopo lo scambio verbale, Deotto ha deciso di “stare zitto per non essere polemico per una cifra del genere”, ma ha posto una domanda a chi lo segue su Facebook, chiedendo se avesse ragione o meno. “Sono perplesso”. Questa denuncia arriva a poche ore di distanza da un altro cittadino che mostrava la ricevuta di una sua consumazione in un bar di Eraclea, comune situato a 40 km a est di Venezia, evidenziando nettamente il costo di un bicchiere d’acqua del rubinetto. In quel caso si è trattato di 20 centesimi, 50 in meno di quanto denunciato dal locale di Pordenone.
La spaccatura social: perché si dovrebbe e perché non si dovrebbe pagare
Neanche a dirlo, il quesito ha posto gli utenti social dinanzi alla solita dicotomia: cosa è giusto, cosa no. Tra i contrari al pagamento dell’acqua del rubinetto, c’è chi dice osserva come “da Roma in giù l’acqua viene data senza chiederla e senza pagarla. È un gesto di ospitalità nei confronti del cliente, che, come un pellegrino, potrebbe arrivare stanco o assetato”. Tra i favorevoli al pagamento, però, spunta chi giustamente fa notare come “nei 70 centesimi” non andrebbe osservata “solo l’acqua del rubinetto”, bensì “anche il costo del bicchiere, il costo della lavastoviglie che l’aveva pulito e l’ha tornato a pulire e il costo del servizio”. E noi riversiamo la questione a voi: cosa è giusto e cosa no?