Il campione portoghese Cristiano Ronaldo, dopo aver segnato una rete decisiva si fa il segno della croce, scordandosi che in Arabia Saudita il gesto è proibito
Sta facendo il giro del mondo il video del segno della croce che Cristiano Ronaldo si è fatto dopo aver segnato un gol decisivo nella semifinale della Champions League araba. Il talento portoghese, infatti, era andato a segno su rigore portando in semifinale la sua attuale squadra, l’Al Nassr. Un rigore decisivo, dunque, quello del cinque volte Pallone d’Oro che ha esultato con il suo consueto salto “Siuuu”.
Poco prima del celebre festeggiamento, però, ha fatto qualcosa che per un devoto come lui è stato un atto spontaneo ma che per i suoi detrattori viene considerata normalmente un’offesa: il segno della croce. E il gesto in Arabia Saudita è proibito. Non solo. I non musulmani, infatti, non possono nemmeno pregare in pubblico o esibire collane o oggetti religiosi in vista. E chi trasgredisce queste regole è accusato di fare proselitismo religioso.
Altri episodi come questo in passato sono stati puniti severamente. Come il giocatore colombiano Juan Pablo Pino che fu addirittura arrestato. Il calciatore fu sorpreso in un centro commerciale di Riad con una maglietta strappata da cui s’intravedeva un tatuaggio di Gesù.
Qualche tempo fa si è espresso sull’argomento anche l’allenatore argentino Gustavo Costas, ex tecnico proprio dell’Al Nassr. “Ora non posso più farmi il segno della croce in pubblico, lo faccio nello spogliatoio. Se mi facessi il segno della croce, qui mi ammazzerebbero, mi lapiderebbero”.
Probabilmente, però, niente di tutto ciò potrebbe accadere a Cristiano Ronaldo, visto il suo spessore qualitativo all’interno di un campionato come quello saudita. Al massimo solo una strigliatina e la promessa che un episodio di questo genere non accada mai più.