Scivola e muore, travolto dalla cascata, ai piedi della quale era pronto a immortalarsi per un filmato da condividere su Instagram: dopo otto giorni di ricerche, è stato ritrovato cadavere “sotto una roccia”

Si può morire per un video Instagram: è il crudo destino di un giovane di 23 anni che si era posizionato ai piedi delle cascate di Arishinagundi, distretto di Udupi, in India; il ragazzo è scivolato in acqua. L’episodio risale a 8 giorni fa, domenica 23 luglio: Sharath Kumar, il nome della vittima, è stato ritrovato morto in queste ore. Dopo la sua scomparsa, infatti, si era messa in moto la macchina per la ricerca del disperso. La cosa agghiacciante è che il filmato è finito sui social ed è stato immortalato l’esatto momento in cui è avvenuta la tragedia.

L’uomo si trovava alle cascate di Arishinagundi mentre faceva un’escursione con un suo amico. Nel momento dei tragici fatti, il 23enne era intento a registrare una story per Instagram. Si trovava proprio a ridosso dell’acqua, che, a quel livello, bagnava i piedi della vittima. Qualcosa è andato storto, il bordo della roccia su cui si poggiava è diventato sempre più scivoloso e il ragazzo, sin troppo temerario, ha pagato la sua spavalderia con la morte. Da lì è scivolato, per finire travolto dal notevole flusso d’acqua.

La ricostruzione della polizia: “Aveva già fatto un video in quel punto, si era incaponito e voleva rifarlo ma il secondo tentativo è andato storto”

Le ricerche si sono interrotte dopo oltre una settimana, con almeno 50 persone, tra operatori ufficiali e volontari, che hanno setacciato tutta la zona, sebbene le grandi difficoltà di questi giorni, dovute al maltempo insistente. Vigili del fuoco, volontari ed esperti del luogo hanno ritrovato il corpo privo di vita. Quanto ricostruito dalla polizia sa ancor più di beffa. “Ha detto aveva già scattato una foto dallo stesso punto, ma credeva che fosse venuta scura, così ha deciso di registrare un secondo video. Il ragazzo si è fermato di nuovo sulla roccia ed è caduto accidentalmente in acqua. Il suo amico non aveva linea telefonica e alle 17 ha raggiunto la stazione di polizia locale per denunciare quanto accaduto”.

Ne emerge, dunque, anche un ritardato allertamento dei soccorsi, che non avrà sicuramente giovato per la vittima, sebbene si ipotizzi che la morte sia sopraggiunta a pochi minuti dall’incidente. Questo sarebbe avvenuto “intorno alle 15.15 di domenica”, orario locale. Il corpo di Sharath è stato ritrovato “a 200 metri dal luogo dell’incidente”, ed era in “avanzato stato di decomposizione”. Il cadavere giaceva “sotto una roccia, vicino alle cascate”.

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