In Abruzzo un orso è entrato in un campo scout e ha messo in fuga 15 bambini di 12 anni che si sono rifugiati nelle auto
Nella notte tra sabato 29 e domenica 30 un orso si è introdotto in un capo scout attirato dalle provviste in una tenda. Non è una novità che un orso sconfini in aree come quella dove è accaduto l’episodio, ovvero a Lecce nei Marsi, in provincia di L’Aquila.
15 scout dell’età di 12 anni, presi dal panico sono scappati dalle tende per rifugiarsi nelle auto parcheggiate nei paraggi. Il campo scout era stato predisposto in località “La Guardia”, area piuttosto “visitata” dall’animale.
Secondo il direttore del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, Luciano Sammarone, e il sindaco di Lecce nei Marsi, Augusto Barile, l’episodio si è verificato per colpa della poca cautela da parte dei capi scout. “L’orso può arrivare, soprattutto se metti la tenda dentro casa sua.” Ha riferito Sammarone. “I capi scout dovrebbero guidare meglio i loro ragazzi. Lo scoutismo è responsabilità, fondamentalmente. I capi scout hanno dimostrato di non averne. E ancora una volta ci va di mezzo l’orso. Ma anche i bambini, che ovviamente non sono consapevoli. Lo scoutismo sta perdendo quello che è il senso, che non è solo vivere in natura, è la responsabilità di quello che si fa”.
“Si sa che gli orsi scendono a Lecce nei Marsi passando dalla Guardia.” Aggiunge il direttore del Parco nazionale. “Quindi i capi scout hanno messo le tende dentro casa dell’orso, che è entrato nella cambusa, dove c’era la roba da mangiare, e poi da lì, nel video che io ho visto, se n’è andato per i fatti suoi”.
Anche il sindaco di Lecce nei Marsi ha detto la sua sulla vicenda. “Noi avevamo esortato i capi scout a mettere le scorte di cibo in una tenda cambusa più resistente, perché se l’orso non riesce a romperla una volta, non torna più. E soprattutto avevamo suggerito di piazzare questa tenda più lontano da quelle dove pernottano i ragazzini”.