Dopo il battibecco con la Lucarelli, il tassista pugliese si è sfogato ai microfoni di Antonio Loconte, in lacrime: “Stiamo h24 in strada al servizio dell’utente”
Si chiama Enrico il tassista offeso da Selvaggia Lucarelli: è stato raggiunto da Antonio Loconte, uno dei giornalisti più noti tra i social del Meridione, e se in un primo video è apparso piuttosto rabbioso, in un secondo appuntamento tra i due si è sfogato in lacrime, delucidando su quanto accaduto lo scorso 20 luglio. Come abbiamo già trattato in un’altra sezione del quotidiano, Selvaggia Lucarelli aveva litigato con il tassista dopo una corsa in taxi che andava dall’hotel Boston alla sede Regione Puglia, sul lungomare di Bari. Al termine del viaggio, la giornalista ha chiesto di voler pagare con carta, ma, secondo la stessa, Enrico avrebbe sbuffato. Da lì è cominciato il lungo battibecco.
Il diverbio era andato avanti fino alla fine, quando il tassista ha preferito offrire la corsa alla Lucarelli che ha dipinto la categoria come “la peggiore razza d’Italia”. Loconte ha raggiunto Enrico, ricordandogli anche come “nel tempo”, la giornalista abbia definito i tassisti come dei “mafiosi”: “Innanzitutto, non siamo una razza perché non siamo animali. Siamo uomini”, ha tuonato l’uomo, palesemente offeso. Risentito, minaccia di querelare la giornalista: “Lunedì partirà una querela alla signora Lucarelli, perché non deve andare in giro a fare queste str**zate”.
Antonio però vuol vederci chiaro, e cerca di delucidare circa i malfunzionamenti del Pos. “Certo che mi funziona – spiega Enrico – Era da aggiornare, ma ora va. Settimana scorsa ho avuto dei problemi: a volte la linea prendeva, altre volte no. Quando ho chiamato l’operatrice al numero verde mi ha dato i parametri nuovi”.
Il secondo incontro: dalla rabbia alle lacrime
In un secondo incontro tra i due, Enrico è sembrato più vulnerabile. La rabbia si trasforma in dolore: “I tassisti italiani da Lecce, Brindisi, Bari, Taranto, Napoli, Pescara, ovunque, sino ad arrivare a Venezia, ai confini della Svizzera e altro – dice – faranno una denuncia nazionale con tutte le sigle dei sindacati perché io mi sono sentito offeso anche per la categoria”. Mentre esprime queste parole, come si sente nel video, l’uomo scoppia in lacrime. “Siamo in mezzo alla strada h24, a Natale, capodanno, Befana, sempre, agosto, ferragosto, alle 3 alle 4 alle 5 della mattina trovate sempre il taxi a disposizione dell’utente, e non è da poco”.
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