Ci sono voluti quasi 50 anni, 48 per la precisione, ma alla fine l’assassino di Gretchen Harrington è stato catturato. La bimba fu uccisa a Philadelphia nell’agosto del 1975 ma fino a oggi il suo caso era rimasto irrisolto. A finire in manette dopo quasi mezzo secolo è stato un prete, David Zandastra, che ha confessato alle forze dell’ordine l’omicidio. Il prete, tra l’altro oltre a essere amico di famiglia della sua vittima, all’epoca celebrò anche i funerali della piccola Gretchen.
“La tragedia di Gretchen Harrington”, il libro che ha riacceso l’interesse per il caso e che ha portato all’arresto del prete killer
A far tornare sotto i riflettori il caso irrisolto è stato un libro pubblicato di recente, “La tragedia di Gretchen Harrington”. Il volume ripercorreva tutte le tappe della tragedia, passo passo, con anche l’intervista al prete killer Zandastra. Tuttavia, l’uomo aveva riferito di ricordare ormai poco della vicenda.
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Le testimonianze contro l’uomo
Il prete killer ha confessato il suo omicidio dopo essere stato riascoltato dalle forze dell’ordine a distanza di mezzo secolo. Già all’epoca, in effetti, un testimone ascoltato dagli investigatori aveva dichiarato di aver visto Gretchen parlare con un uomo alla guida di una station wagon verde come quella del prete. Tuttavia, Zandastra aveva negato di aver visto la bambina nel giorno della scomparsa. In realtà, anche pochi anni fa, una donna interrogata dalle forze dell’ordine in merito ad un altro caso aveva rivelato di credere che il responsabile della morte della bimba fosse il prete killer. Oltre a loro, anche un’amica della figlia di Zandastra nel gennaio di quest’anno è riuscita a raccontare di essere stata toccata nelle parti intime dal prete, mentre dormiva a casa della figlia.
Ora, dunque, a distanza di 48 anni da quando Gretchen Harrington fu rinvenuta nuda e senza vita in un boschetto vicino casa, finalmente è stata fatta giustizia e il prete killer, a 83 anni è finito dietro le sbarre.
