Onorina Manica è un’anziana signora residente a Rovereto, in provincia di Trento. Come tante della sua generazione ha perso il papà nella Seconda Guerra Mondiale e non ha più avuto notizie di lui. Fino ad oggi almeno, perché dopo 81 anni la signora si è vista recapitare una lettera spedita nel 1942 da papà Giulio Manica, partito per l’inferno russo e mai più tornato a casa.
La lettera era contenuta all’interno di un libro
La preziosa lettera perduta per quasi un secolo era finita, chissà come, all’interno di un libro. Alberto Pedrotti, proprietario del volume, alla vista della lettera ha deciso di mettersi alla ricerca del destinatario di quelle parole dimenticate nel tempo. Dopo un po’ di indagini è riuscito a risalire alla signora Onorina, emozionatissima alla vista della calligrafia del padre: “è stata una sorpresa incredibile, un abbraccio con mio padre arrivato dopo tutti questi anni”.
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La lettera del papà:
La lettera partita dalla Russia il 12 dicembre 1942, nella parte frontale recita poche, emozionanti parole: “Alla giovanotta Onorina Manica”. Giovanotta davvero, perché quando Guido Manica scrive la lettera ha 28 anni, e 2 figlie: Onorina di 2 anni e Rita, di pochi mesi. Il proseguo della lettera invece recita: “Carissima figlia Onorina, ricevi tanti baci da tuo papà che si trova così lontano, ti raccomando di ubbidire alla mamma e al nonno. Dalle tanti baci a tua sorellina Rita per me e prega per me il buon Dio che mi tenga sano e che possa un giorno poter abbracciarvi. Un bacio al nonno e alla mamma da tuo papà Guido, ciao”.
81 anni dopo, finalmente Guido ha potuto salutare per l’ultima volta i suoi cari
Parole semplici ma piene di significato, scritte da un uomo d’altri tempi che nonostante la giovane età, non è più riuscito a tornare a casa. “Mamma ha sempre continuato a scrivergli, ma dal ’43 tutte le lettere ci tornavano indietro. Ma lei non ha mai voluto crederlo morto, preferiva pensare che avesse perso la testa e stesse bene. Magari con una nuova famiglia”. Guido invece, deceduto in guerra presumibilmente pochi giorni dopo aver scritto la lettera, lontano da casa, nel gelo della Russia, avrà pensato alla sua famiglia fino alla fine. Ora dopo 81 anni quella che per lui sarà sempre la giovanotta Onorina, ha ricevuto l’ultimo saluto del papà: “Un ultimo abbraccio, che non ci eravamo potuti dare e che è finalmente arrivato”.
