Donnarumma e la sua fidanzata sono ancora sotto shock per la rapina subito nella notte tra giovedì e venerdì scorso, a Parigi. Alla coppia sono stati sottratti beni per oltre 500mila euro, ma il portierone della nazionale, che oggi ha rilasciato le prime parole in merito all’accaduto, fa i conti soprattutto con la devastante sensazione di impotenza che ha provato in quegli istanti.

La banda, entrata nel palazzo a notte fonda e messo ko il custode, si è diretta nell’appartamento di Donnarumma, per rapinarlo

Secondo le prime ricostruzioni delle autorità francesi, la rapina è avvenuta intorno alle 3 di notte. La banda ha prima neutralizzato il custode del palazzo e poi si è diretta verso l’appartamento dei 2 italiani. Entrati in casa, i ladri hanno innanzitutto colpito Donnarumma, poi legato e minacciato entrambi. Alessia, in seguito, è stata slegata per consentirle di racimolare tutti gli oggetti di valore presenti in casa.

Le prime parole del portiere sulla vicenda

A tal proposito in queste ore si è espresso Donnarumma, che ancora sotto shock per la rapina subita, ha raccontato senza giri di parole, tutta la paura e la sensazione di impotenza che ha provato durante il furto.

Ero impotente e avevo paura per Alessia. Penso sia la sensazione peggiore che si possa provare. Io sono stato immobilizzato e Alessia è stata costretta a consegnare tutto ciò che avevamo di prezioso. Non posso entrare troppo nei dettagli. Ci sono le indagini in corso. Io e la mia fidanzata abbiamo dovuto lasciare l’appartamento per permettere che venissero effettuati i sopralluoghi. La paura è stata tantissima, ma ancora di più era che potesse succedere qualcosa ad Alessia. Io ero impotente, legato, non potevo fare nulla. Poi io non «mastico» così bene il francese ed è stato difficile spiegare a quelle persone dove stessero tutte le cose. Ed era Alessia, ancora adesso spaventatissima, insieme a loro. Attimi veramente concitati e di profondo terrore, soprattutto paura per lei. Terrore che le potessero fare del male”.

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